- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013

TERSILLA GATIO CHANU Poesie sociali e politiche Limpegno sociale di educazione popolare attraverso l'attività giornalistica si tradu– ce nella contrapposizione tra ricchezza e povertà, benessere e sofferenza nei primi due dei tre componimenti poetici riuniti sotto il titolo Salut Refoge des Pauvres!, pubblicati postumi in occasione dell'inaugurazione della statua collocata sulla fac– ciata dell'edificio. In entrambi, composti intorno al 1869, quando il complesso - destinato a divenire ricovero di vedove, orfani e anziani - era quasi ultimato o poco dopo, rileva il grave problema della mendicità, una piaga che andava incan– crenendosi di anno in anno. La mendiante valdotaine si impernia sul contrasto tra la vedova derelitta che invoca pietà per i figli affamati ed i ricchi spietati che le rifiutano aiuto, attribuendo a pigrizia il suo misero stato. La situazione si ripresenta ne L'a:uvre des hommes de Dieu, dove il potente facoltoso vede un insetto impor– tuno nel barbone, per sostenere il quale si prodigano invece cordiglieri e generosi benefattori. Nel terzo componimento, inedito e senza data, ma ispirato al clima collegabile alle disposizioni governative sulle proprietà ecclesiastiche e al divieto locale di mendica– re, con tono accorato Fenoil deplora l'espulsione dei francescani, accusa i legislatori di imporre leggi inique mentre annunciano ampie libertà, si lancia contro i mazzi– niani e gli empi governatori che, « misérables nains! », temono, e perciò cacciano, il monaco debole e disarmato, che pure è un messaggero celeste. Il tono irruento ritorna nelle poesie incentrate sulla caduta dello Stato pontificio. Ne L'ange des tempetes il poeta contempla l'antica città dei Cesari, che ha ceduto alla minaccia dei cannoni dei sacrileghi profanatori. Il santuario è stato violato, lo scet– tro strappato ad un papa dai capelli bianchi, che leva soltanto la mano per benedire e la voce per pregare. Ma quanto è piccolo al suo confronto il« roi galant-homme », il cui trono vacilla « au bord de l'éternité »! Ritorna la patetica figura di Vittorio Emanuele II, rievocata nelle ultime pagine de Le Roi Chasseur et les bouquetins de la Vallée d'Aoste: della sua gloria umana non resta che uno scettro spezzato. Nel già citato Le doigt de Dieu ricompare la visione dolorosa della città santa caduta nelle mani degli empi invasori che vorrebbero abbattere il papato. Ma la secolare istituzione riacquista al contrario vigore, e la divina luce che emana dal pontefice guiderà sempre i passi dei fedeli. Le poesie politiche di Fenoil, tutte inedite, si distinguono da quelle note di Gérard, che con tono artificioso e forzato rispecchiano la posizione del clero conservatore, desideroso di continuare ad esercitare il proprio controllo sulla popolazione, e per– tanto fedele al binomio trono-altare e ostile ad ogni tipo di mutamento politico– sociale. Contrastano, d'altra parte, con quelle di Alcide Bochet, che in impetuose invettive accusa di intolleranza i sacerdoti retrivi. Qui l'esaltazione della missione del papato e l'esecrazione della violenza usata per 150

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