- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013
Il braccio reliquiario di san Grato della Cattedrale di Aosta: alcune ipotesi sulla dedicazione e l'origine STEFANIA LAziER* La presenza di un cospicuo gruppo di oreficerie medievali di altissimo pregio con– servate nei Tesori della Cattedrale e della Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta, in parte ancora poco note, fornisce indubbiamente una testimonianza estre– mamente significativa dell'antica rilevanza rivestita dal clero aostano nel corso del Medioevo. Sebbene tali opere possano rappresentare soltanto una documentazione parziale di quello che doveva essere un patrimonio ben più ampio e sontuoso, purtroppo oggetto di dispersioni e alienazioni durante i secoli e di cui permane memoria negli antichi inventari, la loro conoscenza offre spunti assai utili per com– prendere i gusti e gli orientamenti della committenza aostana, soprattutto per il periodo meno indagato compreso tra il XII e il XIII secolo. Tra le opere più emblematiche spicca sicuramente il braccio reliquiario di san Gra– to, conservato nel Tesoro della Cattedrale. Nel nucleo delle arti minori, trascu– rato a lungo dalla letteratura critica nonostante il ruolo trainante e anticipatore di importanti mutamenti stilistici e il corpus per alcuni secoli maggiore di opere pervenuto, i reliquiari antropomorfi hanno sovente occupato una posizione ancora più periferica. Guardati con diffidenza per il proprio contenuto e in quanto raflì– gurazioni parziali della figura umana - caratteristica che, insieme al rivestimento con materiali preziosi, li discosta dai canoni consueti della scultura -, ne sono stati spesso sottovalutati il valore formale e l'importanza di riconoscerli come elementi indispensabili nello studio dell'evoluzione del linguaggio figurativo. In un'altra prospettiva va sicuramente valutato il braccio reliquiario della Catte– drale, un'opera di eccezionale qualità scultorea del XIII secolo, oltre che uno degli esemplari più rilevanti del Medioevo europeo. Questo lavoro è frutto delle ricerche condotte per la tesi di laurea specialistica in Storia del Patrimonio archeo– logico e storico-arristico, discussa nell'anno accademico 2009/2010 presso l'Università degli Studi di Torino, Fa– coltà di Lettere e Filosofia, relatore Professore Fabrizio Crivello, a cui esprimo la mia più profonda gratitudine per l'attenzione con cui ha seguito il mio lavoro e per gli importantissimi insegnamenti che mi ha trasmesso. Ringrazio inoltre, per la sua disponibilità e cortesia, la dott.ssa Simonetta Castronovo (Fondazione Torino Musei) e le dottoresse Roberta Bordon, Daniela Platania e Viviana Maria Vallet per i numerosi aiuri offerti. Un sentito ringraziamento anche a Regula Schorta (Abegg-Stifrung), alla dott.ssa Paola Ruffìno (Fondazione Torino Musei), a Carlo Trossarelli, a Renzo Tarter, alcuni anni fa custode del Seminario Maggiore di Aosta, e al personale del Servi– zio Catalogo della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d'Aosta. Esprimo infine la mia sincera gratitudine a Bettina Stoll-Tucker (Landesamt fur Denkmalpflege und Archeologie Sachsen– Anhalt) e a Thomas Hochhausen (Abtei St. Matthias, Trier) per la gentile concessione del materiale fotografico. 25
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