- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013

Forme geometriche e rappresentazioni del cosmo: geometria e teofania in un mosaico del Xlii secolo della Cattedrale di Aosta RAUL DAL TIO Premessa Il restauro in corso dei due mosaici pavimentali della Cattedrale Santa Maria fu– sunta di Aosta è l'occasione per presentarne una storiografia aggiornata e commen– tata. È questo uno studio nato come impianto preliminare ad un contributo molto più ampio, volto a analizzare quanto la geometria, la numerologia e la cosmogra– fia pagana antica siano entrate a far parte della cosmografia cristiana, acquisendo quest'ultima le nuove valenze teologiche, poi rappresentate nelle figurazioni dei manoscritti, nei dipinti murali e nella realizzazione dei mosaici. Il mosaico superiore della Cattedrale si presta in modo particolare a questa analisi per la centralità riservata dai mosaicisti alle forme geometriche, un intreccio di cerchi, quadrati, rombi e diagonali quasi del tutto spogliato del florilegio di figure antropo-zoomorfe, referenti tanto di simbologie geografiche e zodiacali, quanto di icone vetero e neotestamentarie. In tal senso la netta prevalenza dello spazio geometrico rispetto a quello figurato non solo differenzia questo mosaico da quello inferiore, la cui rappresentazione dell'anno con il ciclo zodiacale dei mesi si ripete, pur con le debite varianti, in non pochi esempi al di qua e al di là delle Alpi, ma è ciò che lo rende unico nel suo genere. Limpianto geometrico della cosmografia cristiana fu interamente mutuato dalla cosmografia pagana nei suoi costituenti essenziali: circolarità, punti cardinali, rosa dei venti, Zodiaco, stagioni, quattro elementi della materia, sfera delle stelle erranti (i sette pianeti) e stelle fisse. Tra il XII e il XIII secolo la cosmografia cristiana trovò la sua più piena realizzazione quando la cosmologia neoplatonica, ormai piena– mente assimilata dal cristianesimo, ebbe ampio spazio di sviluppo nell'idea di un universo creato da Dio secondo regole geometriche e numeriche. Pur con gradi diversi di complessità, le immagini della cosmografia cristiana furono il risultato finale di un processo che, nato come acquisizione di una composizione formale ba– sata sulla circolarità del cosmo pagano, passò attraverso le illustrazioni scientifiche di argomento astronomico e astrologico per approdare ad un universo popolato di simboli biblici, cori angelici, animali e mostri tratti dai bestiari a rappresentare vizi, virtù e scenari dell'Apocalisse. 49

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