- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2013

GEOMETRIA E TEOFAN!A IN UN MOSAICO DEL Xl li SECOLO DELLA CATTEDRALE DI AOSTA << Illitostrato deve essere inserito nella serie di pavimenti che testimoniano la volon– tà di restituire l'immagine del mondo in sintonia con le enciclopedie medioevali. Nell'edificio consacrato alla fede, l'uomo presenta la sua idea del creato, popolando le terre conosciute con animali reali e relegando nelle zone remote e impercorribili del mondo gli esseri fantastici. Il senso dell'immagine non è univoco: la raffigura– zione di esseri di diversa natura rimanda non solo a luoghi geograficamente diversi, ma ha anche finalità didascaliche; gli animali, frutto della creazione divina, sono veicolo di insegnamento morale, secondo la tradizione nata a partire dal Physiologus e consolidatasi nei bestiari medioevali » 29 • Pur astenendosi da qualsiasi analisi iconologica, Elena Pianea ha colto il senso ge– nerale di questa specifica realizzazione musiva: la volontà degli artisti di rappre– sentare una visione del cosmo, del mondo reale e fantastico, la non univocità delle figure con i loro rimandi allegorici, il progetto compositivo che ha riferimenti ai repertori enciclopedici dell'epoca e ai bestiari medioevali. Il repertorio di figure umane e animali è come "impaginato" nel contesto di una struttura geometrica costituita da quadrati e cerchi concentrici; le diagonali gene– rano quadranti, spicchi, settori, ulteriormente suddivisi ed alternanti dall'utilizzo della bicromia. Se i diversi significati delle figure rappresentate trovano esaurienti descrizioni nel Physiologus e nei repertori di iconologia cristiana, lo stesso non si può dire per le rappresentazioni geometriche, argomento che trova pochi studi, sia sotto il profilo del raffronto stilistico con altre realtà musive, sia nel merito dell'iconografia relativa alla raffigurazione geometrica. In proposito Arturo Carlo Quintavalle così commenta: << Linterpretazione di questi racconti figurati [cosmologici], ma anche di quelli illustrati da complesse, articolate figure geometriche - soprattutto grandi cerchi concentrici o raggiati, quinconce, spesso con greche o volute lungo i bordi del mosaico -, ha avuto molti singoli contributi ma non un'interpretazione precisa: dunque non si attribuisce in genere alle forme geometriche alcun particolare significato » 30 • É comunque certo che la centralità che i mosaicisti hanno riservato alla composi– zione geometrica è un fatto del tutto peculiare dellitostrato superiore della Catte– drale, a fronte dei numerosi esempi raffrontabili all'Annus del mosaico inferiore. Una composizione geometrica, che potrebbe avere delle assonanze con il pannello 29 E. PIANEA, I mosaici pavimenta/i del Piemonte Romanico, in G. Romano (a cura di) Piemonte Romanico, Torino, Fondazione CRT, 1994, pp. 413-420. 30 A. C. QurNTAVALLE, Testi efigure della memoria: pavimenti musivi e immagine del mondo, in A. C. QuiNTA– VALLE (a cura di), Medioevo: immagine e memoria, atti del convegno internazionale di studi, 23-28 serrembre 2008, Parma, Elecra, 2009, p. 7. 61

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