- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
Una pietra di confine e una sorgente: vertenze settecentesche sul Gran San Bernardo GUIDO GENTILE In coincidenza con la barra della frontiera tra Italia e Svizzera sul valico del Gran San Bernardo si trovano, applicate sulla muratura di sostegno della strada, verso il lago, ai lati dello sbocco di un ruscello, due antiche lastre di pietra con emblemi incisi. Una, a sinistra, in asse col cippo sovrastante, del 1931, presenta, divisi da una linea media– na, a sinistra, lo stemma sabaudo colla data 1755 e a destra gli emblemi del Vallese: lo scudo con sette stelle rappresentanti i dizains o Zehnten (sette prima del1798), in uso dal XVI secolo, affiancato dal pastorale e dalla spada incrociati del vescovo di Sion (fig. 1). 1 I.: altra, a destra del ruscello, appare evidentemente più antica e alquanto consunta, ma non tanto da non lasciar scorgere, parimenti ai lati di una linea centrale quasi deleta, rispettivamente, due stemmi alla croce sabauda e gli emblemi del Vallese che compaiono anche nella lastra di sinistra (fig. 2). Possiamo notare che mentre la forma inferiormente arrotondata dello scudo dello stemma del Vallese è tradizionale, la simile di uno dei due scudi alla croce sabauda nella lastra più antica può risalire al XVI secolo, in cui coesisteva con la forma inferiormente appuntita. Attorno alla pietra più antica e al ruscello della Fontaine Converte che sbocca nel lago tra le due lastre si svolse nella seconda metà del Settecento una lunga contro– versia tra il governo sabaudo e la Repubblica del Vallese, i cui atti, per la parte sa– bauda, sono conservati a Torino, nell'Archivio di Corte. 2 In queste pagine cercherò di ricostruire motivi e contenuti di quella vertenza così come risultano dall'abbon– dante documentazione torinese, anche se, ovviamente e giustamente, mi si potrà rimproverare di aver ignorato la documentazione reciproca, di parte vallesana, che si può reperire negli archivi svizzeri, in particolare nell'archivio dello Stato a Sion, così Perduto il suo potere temporale, dapprima con il crescere dell'importanza della Dieta nel corso del XV secolo, poi col Landn:cht (statuto del Paese) dell571 e per definitiva rinuncia nel 1627, il vescovo di Sion lasciò anche, dopo il 1640, in via ufficiale, il titolo di principe del Sacro Romano Impero germanico, di cui però fece ancora uso nei documenti ecclesiastici. Le sue insegne, il pastorale incrociato con la spada, e il titolo di prefetto e conte della Repubblica del Vallese compaiono peraltro sul diritto delle monete stampate nel Vallese sino al 1776 mentre lo stemma della Repubblica figura sul rovescio. Devo queste informazioni alla grande cortesia di GaCtan Cassina. 2 La documentazione qui utilizzata è conservata nell'Archivio di Stato di Torino, Corte, Commissariato gene– rale per i confini e giunte dei confini (in seguito Comm. Gen. Confini), mazzi 20 e 21 (Confini del Canton Vallese), e Duché d'Aoste, contestations avec le Valley (in seguito D.AO.VALL.), categ. 2, paquets l, 2, 3; l'invemariazione settecentesca di tali paquets è riportata da L. CoLUARD, Inventaire des dammentas relatifs à la Vflllée d'Aaste canseroés auxArchivesd'État de Tttrin (Sectian d e Caur) in M V (1971-1972), pp. 475-483. 11
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