- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

DOCUMENTI E TESTIMONIANZE SULL'INTERNAMENTO MILITARE NELL'ARCHIVIO DELL'ANEI re dagli anni Ottanta del XX secolo, non hanno mancato tuttavia di levarsi alcune voci che sono ritornate sui drammatici mesi della prigionia attraverso racconti au– tobiografici o poesie che esprimono sentimenti e ricordi; in parallelo cominciano a riemergere dagli archivi o dai ricordi di famiglia lettere dai lager (rigorosamente censurate), appunti clandestini, pagine di diario. Giustamente Alessandro Natta (1918-2001), segretario generale del PCI dal1984 al1988 ed ex internato, nel resoconto della sua esperienza pubblicato presso la casa editrice Einaudi nel 1997, parla di un'"altra resistenza" che, contemporaneamente alla lotta armata per la Liberazione, contribuisce al cammino degli Italiani verso la libertà e la democrazia. Lidea di fondo di Natta è che la prigionia nei Lager tedeschi sia parte integrante della resistenza antifascista e costituisca un capitolo fondamenta– le della lotta che porterà alla nascita della nuova Italia: «Da parte nostra assumeva il senso di un pronunciamento e il carattere di un'opposizione politica e ideologica)}. 2 Listituzione della Federazione valdostana, all'epoca chiamata "Sezione aostana", ri– sale al 7 ottobre 1945. Fin dal mese di agosto, da parte di alcuni giovani di Aosta, di Verrès e di Pont-Saint-Martin rientrati da poche settimane o da pochi giorni da territori sottoposti al Reich, sono avviati stretti contatti con la Presidenza nazionale che ha, in quel momento, sede a Torino (in piazza Bernini, in quella che era la Casa Balilla), allo scopo di valutare la fattibilità della fondazione di una sezione locale. In occasione della riunione della prima assemblea valdostana vengono eletti come primi consiglieri della Sezione il maggiore Giuseppe Bellinvia come reggente, il capitano Giuseppe Manetti come vicereggente, l'ingegner Lino Binel, il sergente maggiore Arturo Giongo e il caporale Gino Acerbi. Con lettera datata l D novembre 1945, queste informazioni vengono trasmesse, al fine di ottenere la ratifica delle nomine delle cariche sociali, alla Presidenza nazionale dell'Associazione. Il 14 e il 16 dello stesso mese il maggiore Bellinvia scrive rispettivamente al maggiore in– glese ErnestA. Howell, Governatore della provincia di Aosta dell'Allied Military Government, e al vescovo, monsignor Francesco Imberti. Ecco le parole con cui si annuncia a quest'ultimo la costituzione della nuova sezione: «Diamo a V.E. Rev.ma l'annuncio ufficiale dell'avvenuta costituzione in Aosta della Sezione dell'Ass. Na– zionale Ex-Internati che unisce tutti coloro, militari e civili, che soffrirono nei campi di concentramento della Germania. I.: associazione, apolitica, ha lo scopo di assistere moralmente e, per quanto sarà possibile, materialmente, la suddetta categoria di reduci, tanto bisognosa di aiuto)}, La fondazione ufficiale, come risulta anche dai documenti conservati, è preceduta 2 A. NArrA, L'altra Resistenza: i militari italiani internati in Germania, Torino, Einaudi, 1997, p. XXIV: Em– blematica anche la vicenda di questo testo che, redatto nell954, viene pubblicato in realtà solo quarantadue anni dopo, quando il giudizio storico sulla complessiva esperienza degli internati italiani risulta largamente condiviso, anche a seguito della pubblicazione di numerose testimonianze e opere di memorialistica e delle prime esaurienti ricerche storiche. 119

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