- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

ROMANO PENNA Neppure egli tenne mai rapporti con i potenti del suo paese. 4 Certo la sua autore– volezza non era basata su alcuna rivendicazione né genealogica né istituzionale, ma consisteva piuttosto in una cosiddetta «autorità carismatica», secondo la categoria formulata e spiegata da Max Weber. 5 Ciò che sostennero alcuni autori negli anni '70 del secolo scorso a proposito di un Gesù zelota o rivoluzionario, 6 appartiene ormai al passato della ricerca sulle origini cristiane. Anche il gesto compiuto a Gerusalemme nell'area del Tempio non aveva alcuna intenzione zelotica, anche se era e doveva apparire come un gesto fortemen– te polemico verso il sacerdozio templare.l La tipologia dei suoi interventi pubblici è ben diversa da quella dei vari ribelli, che apparvero in Palestina dal tempo di Erode il Grande fino agli anni 50 del secolo I, di cui ci informa Flavio Giuseppe e che pretendevano letteralmente la regalità attuando veri e propri gesti di violenza. 8 La sua semmai era una rivoluzione di valori, e il detto che si legge in Le 16,16 («La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza [f3u!sETai "'faviolenza] per entrarvi») può essere interpretato, o nel senso che i violenti ora sono i pubblicani e i peccatori, non in quanto usurpatori, ma in quanto sono ammessi al regno pur non essendo comunemente ritenuti degni di esso, oppure nel senso che i veri violenti in senso metaforico sono Gesù stesso e i suoi discepoli in quanto sovvenono il triplice valore della forza, della ricchezza, e dell'i– struzione, dei quali in genere gli uomini si servono come strumento di dominio. 9 Del resto, le istruzioni date da Gesù ai suoi discepoli di perdonare sempre e addi– rittura di amare i nemici (cf. Mt 5,38-48; 18,1-22) non si attagliano affatto a un ordinamento politico-statuale, dove la tutela dei diritti e l'esercizio di una giustizia retributiva/punitiva per tutte le infrazioni della legge è una delle norme principali. Del resto sono significative le parole che leggiamo in tutti e tre i Vangeli Sinottici e 4 Né con Erode Anripa, tetrarca della Galilea, la regione della sua maggiore arrività (anzi lo gratifica pole– micamenre di «volpe»: Le 13,32; del resro non si menziona mai neppure la cirrà di Sefforis, a 6 km NO di Nazaret, capoluogo della tetrarchia), né tanromeno con i rappresenranri del potere romano prima del suo processo (lo stesso nome di «Cesare•• gli è quasi stato srrapparo a forza nel caso del rributo dovutogli; cf: sorro), ma alrrerranro schivo Gesù è stato con i sacerdoti, detenrori di un notevole potere. 5 Cf: M. WEBER, Wirtschaft und Gmllschaft. Gnmdriii der vmtehmdm Soziologie, Tubingen, Mohr, 1922, 5 1972; e il suo utilizzo in R. PENNA, l ritratti originali diGesti il Cristo. Inizi e svilrppi della cristologia neote– stammtaria, l, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2010, pp. 45-46. 6 Così per esempio S.G.F. BRANOON, Gestì e gli zeloti, Milano, Rizzoli, 1983 (orig. ingl., Manchester, University Press, 1967); di conrro si veda, olrre a O. CuLLMANN, Gestì e i rivoluzionari delsuo tempo, Brescia, Morcelliana, 1971, specialmenre G. ]ossa, Gestì e i movimentidi liberazione della Palestina, Brescia, Paideia 1980. 7 Cf. lo srudio fondamenrale di E.P. SANOERS, Gestì eilgiuclaismo, Genova, Marierri, 1992, pp. 83-121. 8 Si possono vedere i testi in R. PENNA, L'ambiente storico-r:ulturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata, Bologna, EDB, 6 2012, pp. 23-28. 9 Così G. THE!SSEN, "Jesusbewegung als charismatische Werrrevolution", in "New Testamenr Studies", 35 (1989) pp. 434-360; lo., Gestì e il mo movimento. Storia sociale di una rivoluzione di valori, Torino, Clau– diana, 2007 (orig. ted., Miìnchen 2004); lo., La d immsionepolitica dell'attività d i Gestì, in W. STEGEMANN, B.]. MALINA, G. THEISSEN (a cura di), Il nuovo GestÌ storico, Brescia, Queriniana, 2006, pp. 150-164 (dove si parla di «una politica simbolica non violenra»). 132

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