- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
VANGELO E POLITICA NEL Nuovo TESTAMENTO: UNA RIFLESSIONE SULLE ORIGINI CRISTIANE lo che prescinde totalmente dal rigore dell'analisi storico-letteraria e che conduce a facili enunciazioni di tesi sostanzialmente preconcette. Esempio tipico, a mio parere, è il lavoro di Jacob Taubes, che senza mezzi termini si esprime così: «La mia tesi è dunque la seguente: ... la Lettera ai Romani è una teologia politica, in quanto dichiarazione di guerra politica nei confronti dei Cesari». 14 Altri, pur mi– surandosi più direttamente con il testo paolina e offrendo buona documentazione sulla propaganda imperiale, giungono a definire Rom come una «ideologica! intifa– da)) 15 sulla base della ricorrenza di semplici concetti come OlKatOO'UVll, OUVOjltç, unaKo~, Kupwç, leggendo addirittura i «gemiti dello Spirito)> di Rom 8,23.26 in chiave di critica ideologica. Altri ancora tendono a enfatizzare singole espressioni come EÌp~Vll KaÌ acrcpaAEta in l Tes 5,3 vedendovi una eco del binomio romano imperiale pax et securitas. 16 Certamente Paolo non avrebbe condiviso gli elogi che tanto Filone Alessandrino quanto Seneca e anche Plutarco fanno dell'impero romano, 17 ma neppure fa espli– cito riferimento ad esso. Personalmente ritengo che l'intento "politico" di Paolo vada verificato in testi che consistano effettivamente in un discorso più ampio che tematizzi l'argomento. Ebbene il passo paolina più "politico" è senz'altro Rom 13,1-7, su cui intendo soffermarmi. È sintomatico che lo studio di Taubes non prenda in seria conside– razione questo testo e il motivo deve consistere nel fatto che qui Paolo, tutt'altro che affermare un contropotere, invita i suoi lettori a dimostrarsi corretti (diremmo all'inglese politically correct) e persino ossequienti nei confronti delle autorità. Ma, esempi opposti R.A. HoRSLEY, Introduction, in ID. (a cura di), Pau! and Empire. Religion and Power in Roman Imperia! Society, Harrisburg, Bloomsbury Academic, 1997, pp. l-23 (secondo cui in Paolo, Cristo e Vangelo vengono contrapposti a Cesare e ordinamento imperiale) e S. KIM, Grist and Caesar. 1he Gospel and the Roman Empire in the Writings ofPau! and Luke, Grand Rapids, Eerdmans, 2008 (fortemente con– trario all'altra tesi). 14 J. TAUBES, La teologia politica di San Paolo, Milano, Adelphi, 1997 (orig. ted., Miinchen 1993), P· 42. a. i giudizi critici di S. MIMOUNI, "Jacob Taubes et: Pau! de Tarse. Notes de lecture", in "Revue cles Études Juives", 158 (1999), pp. 455-464; A. GIGNAC, "Taubes, Badiou, Agamben: Reception of Pau! by Non– Christian Philosophers Today", "SBL 2002 Seminar Papers", 41 (2002, pp.) 74-110; R. PANATTONI, Ap– partenenza ed eschaton. La Lettera ai Romani di San Paolo e la questione "teologico-politica~ Napoli, Liguori, 2001, p. 104. 15 N. ELLIOTT, LiberatingPau!: 1hefustice oJGodand the Po!itics ofthe Apost!e, Minneapolis, Fomess, 2006, p. 215; cf. anche ID., 1heArrogance ofNations: Reading Romans in the Shadow o/Empire, Minneapolis, Fomess, 2008. 16 Cf J.R. HARrusoN, Pau! and the Imperia! Authorities at 1hessalonica and Rome: A Study in the Conjlict ofIdeo!ogy, WUNT 1.273, Tiibingen, Mohr, 2011; molto documentato è anche ].A.D. WEIMA, <<"Peace and Security" ( IThess 5.3): Prophetic Warning or Politica! Propaganda?», in "NewTestament Srudies", 58 (2012), pp. 331-359. Si vedano per esempio SENECA, C!em. l, 19,8; Fl. GrusEPPE,Ant. 14,247-248; ma per lo più i due termini ricorrono non in forma di motto come in l Tes 5,3, bensì come nomi separati all'interno di un elenco o di un discorso. 17 Cf: rispettivamente FILONE Al., Legatio ad Caium 143-147.159- 161, 298; SENECA, De clemmtia l; PLUTAR– co, Praecepta germdae reipub!icae 18-19 (~ Mor. 814E-815C). 135
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