- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
3. UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO presso il lago. Vi trovò il governatore de Sepibus, munito delle credenziali rilasciate dal Gran Balivo e dal Consiglio della Repubblica del Vallese, e gli esibì le proprie. Flandin indicò a poca distanza dal lago la pietra, che serviva per i viandanti come ponticello sul ruscello scendente dalla Fontaine Couverte, quale confine tra le due sovranità: ciò fu confermato da Jean Remi Engaren e Pantaléon Marcoz, sindaco e consigliere della comunità di Saint-Rhémy, che Salteur aveva condotto al suo seguito e che dichiararono che nella loro paroisse, i cui abitanti avevano spesso occasione di frequentare la montagna, la pietra in questione era da molto tempo considerata come limite delle due sovranità. Ciò appariva anche confermato dagli stemmi anticamente incisi sulla pietra ai lati di una linea che sembrava servire per l'allineamento del confi– ne. Quindi Salteur ordinò a maestro Francesco Albertolio o Albertolli, di Lugano, che aveva inviato qualche giorno prima sul luogo come esperto geometra, di presentare la mappa allora da lui rilevata e di esaminare lo stato e la posizione della pietra. Questi esibì la sua mappa, la sottoscrisse e ne dichiarò con giuramento la veridicità (fig. 3); 4 3. F. Albertolio, Carte topographique contenant /es confins entre le duché d 'Aoste et la répub/ique du Valley, 1755. 4 Il disegno, ivi conservato, è intitolato Carte topographique contenant !es confins entre le duché d'Aoste et la République du Vàlley à quelque distance du monastère hopitail du Gmnd Saint Bernard dit Montjoux,foite par le sotmigné FrançoisAlbertolliozpar ordre du seigneur vibaillifSalteur et lors de san transport sur !es lieux le 28 15
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