- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
MArrEo ZoPPI un travolgimento di persone tanto disgustoso, Anselmo si domandò come potesse– ro cibarsi e soddisfare la loro sete quanti venivano così violentemente trasportati. Avendo ricevuto come risposta che essi vivevano e si dilettavano dell'acqua che li trascinava, con voce indignata esclamò: "come può essere? Che vergogna[ Uno po– trebbe arrivare a bere un tale luridume?". Colui che lo accompagnava rispose: "Non meravigliarti, ciò che vedi è la fiumana del mondo, da cui sono ghermiti e travolti gli uomini del mondo". E aggiunse: "Vuoi vedere chi sia il monaco?". Rispose: "Lo voglio". Lo portò quindi nella parte interna di un chiostro grande e spazioso, e gli disse: "Guarda intorno". Egli volse lo sguardo, ed ecco, le pareti di quel chiostro era– no ricoperte di argento purissimo e bianchissimo, mentre l'erba nello spazio in mez– zo era verdeggiante e anch'essa color argenteo, tenera e gradevole oltre ogni umana immaginazione. Anche quest'erba era tenera, e come si piegava dolcemente sotto quelli che vi stavano sopra, così, quando essi si alzavano, anch'essa si raddrizzava. Tutto questo luogo era, dunque, ameno e colmo della più grande letizia. Anselmo lo scelse come sua dimora)). 9 In ordine al tentativo di ricostruire il pensiero politico di Anselmo, dobbiamo anzi– tutto riconoscere che, alla luce di questa similitudine, fuori dal monastero non c'è l'inferno, ma un mondo bisognoso di ordine e di ordinatori, che permettano a chi vi abita di orientarsi ad un ideale di vita veramente umano, realizzando quindi, per quanto è possibile, anche nel tempo, il fine per cui l'uomo è stato fatto: la felicità. La vita associata e le sue istituzioni, in tal senso, sono positivamente accolte e soste– nute da Anselmo quali mezzi per realizzare tale fine. Scrive, al riguardo Southern: <<Chiaramente [Anselmo] non era un oppositore dell'attività regale o delle politiche secolari o delle attività belliche che tali politiche richiedevano e neppure di [Gu– glielmo] Rufo stesso. Nonostante la sua visione austera delle tentazioni del mondo, la sua spiritualità consentiva uno spazio amplissimo al mondo fisico e ai diritti di coloro ai quali era stata affidata l'amministrazione di questo mondo. Si schierava contro l'affermazione della propria volontà e contro i desideri mondani; e questi possono essere sconfitti solo dalla conversione personale. Non li si poteva abbattere alterando l'organizzazione del mondo)). 10 Il governo, così come lo intende e prospetta Anselmo è un opus tipicamente umano, ma secondo un immaginario squisitamente neoplatonico, partecipato dal governo divino di Dio sul mondo. Occorre a questo punto osservare la innovativa prospet- 9 EADMERO DI CANTERBURY, Vita sancti Amelmi, I, 21, trad. it. in EADMERO E GIOVANNI DI 5ALISBURY, Vite di Amelmo d'Aosta, a cura di I Biffi, A Granata, S.M. Malaspina e C. Marabelli, Milano, Jaca Book, 2009, pp. 65-67 (ed. critica: 1he Life oJSt. Anse/m, Archbischop o/Canterbury, ed. R. W Southern, Edinburgh 1962, Nelson's Medieval Texts, rep. Oxford 1972). IO R. W SovTHERN,Amelmo d'Aosta. Ritratto su sfondo, Milano, Jaca Book, 1998, cap. X, 3.4, p. 289. 164
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