- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

)ACQUE..'> IvfARITAIN: L'UMANESIMO INTEGRALE E IL CONTRIBUTO DEL CRISTIANESIMO ALLA DEMOCRAZIA Diversamente da questo saggio, di cui peraltro riprende la tesi di fondo, in Huma– nisme intégral il tema appunto di un umanesimo integrale e quello di una nuova cristianità sono esplicitamente inseriti all'interno di un'ampia indagine di filosofia della storia (corroborate da importanti analisi antropologiche), centrata sulle com– plesse vicende della civiltà europea; quest'ultima appare, infatti, a Maritain segnata dal definitivo tramonto di qualsiasi modello di società sacrale (e, quindi, dall'im– possibilità di un "ritorno al passato", ossia a un modello di cristianità come quella medievale, a cui si ispira, ad esempio, Cristianità o Europa di Novalis), ma anche dal fallimento delle varie forme di umanesimo antropocentrico espresse dalla civil– tà moderna (conclusivamente dal pensiero di Marx), che hanno progressivamente estromesso, in nome dei valori di libertà, dignità, autonomia dell'individuo, le «sor– genti religiose e "trascendenti" senza le quali è incomprensibile a se stesso». 19 Que– sta più ampia indagine di filosofia della storia era sollecitata, d'altra parte, come Maritain ricorderà poco più di venti anni dopo, «dal problema pratico della con– dizione dei cristiani- delle loro difficoltà e responsabilità temporali- nella società contemporanea, e da uno sforzo per scoprire ed elaborare un insieme di elementi intellettuali che permettesse di dare una risposta a questo problema». 20 Con l'espressione «Umanesimo integrale» Maritain intende, dunque, una nuova forma (rispetto a quelle attuatesi nel mondo moderno) di umanesimo, capace di rispettare realmente la dignità umana e di rendere giustizia «alle esigenze integrali della persona», ossia niente di meno, come si è detto, dell'umanesimo dell'incar– nazione. Conseguenza del totale "coinvolgimento" di Dio nel mondo attraverso appunto l'incarnazione, esso non può che implicare l'impegno diretto dei cristiani nel mondo, a cui appunto è affidato l'annuncio di questo evento. Soltanto una visione astratta del Vangelo e dell'incarnazione di Cristo può, infatti, far ritenere che l'annuncio cristiano non coinvolga profonde trasformazioni umane e sociali, non si occupi cioè concretamente della vita degli uomini (senza peraltro riproporre con ciò illusioni restauratrici o pretese di tipo egemonico); sostenere il contrario equivarrebbe a ridurre il cristianesimo a una morale (come in Lessing o in Kant) o a considerarlo un mero "fatto privato" (come nell'illuminismo borghese). In questa prospettiva si comprende inoltre il discorso di Maritain a proposito di una nuova cristianità, ossia di qualcosa che ancora non esiste, ma di cui, alla luce appunto della complessa realtà europea dell'epoca, gli sembra necessario definire da subito compiti e responsabilità. Si tratta, per lui, di rivalutare concretamente «l'accordo profondo del cristianesimo e dell'umanesimo considerati nella loro es– senza,, evidenziando anzi come, proprio nelle forme di umanesimo in apparenza 19 ]. MARITAIN, Umanesimo integrale, Torino, Boria, 1962, p. 60. 20 ] . MARITAIN, Per tma filosofia della storia, Brescia, Morcelliana, 1972 2 , p. 131 (ed. or. On the Philosophy of History, New York, Charles Scribner's Sons, 1957). 173

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