- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PIETRA DI CONFJNE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO Nel trasmettere il proprio verbale il vicebalivo faceva notare che, se si fosse allora fissato il confine secondo la posizione attuale della pietra e la linea su di essa incisa, si sarebbe esclusa dal territorio del ducato la sorgente della Fontaine Couverte: si diceva invece che essa vi fosse situata, e tuttavia i religiosi del Gran San Bernardo ne avevano rinchiusa la sorgente e deviato l'acqua con canali a servizio della loro casa, nel modo che appariva nel disegno che Salteur univa alla sua relazione. Ma aggiungeva: «:Con n'a ici, à cet égard, qu'un bruit sourd, qu'il y a plusieurs années, que messieurs du Saint Bernard donnèrent à la susdite pierre d'une manière imperceptible une position d'une nature à mettre par son alignement la susdite fontaine sur le terrein du Valais, et étant sur l' endroit je l'ai soupçonné par !es soins que ces messieurs se donnoient auprès du dit seigneur député pour que du verbal à devoir etre signé il résulta que l'alignement actuel de la susdite pierre avoit toujours été te!, et c'est en partie leurs sollicitations qui ont rendu notre transport inutile ». Invero, la preoccupazione dei religiosi presenti al colloquio non doveva essere im– motivata. Infatti, l'eventuale attribuzione della sorgente al territorio del ducato avrebbe potuto pregiudicare l'uso irrinunciabile di quell'acqua a servizio della casa ospitaliera. Ma attorno alla discussione sul confine segnato dalla pietra aleggiava– no, anche, altri timori e rancori non del tutto sopiti. Solo tre anni avanti, la bolla papale del 19 agosto 1752 aveva abolito il patronato della dinastia sabauda sulla prevostura del Gran San Bernardo: si era restituita alla comunità dei canonici rego– lari l'elezione del prevosto secondo gli antichi statuti, ma in compenso erano stati smembrati dal patrimonio dell'Ospizio i beni e le dipendenze esistenti negli Stati Sardi, che venivano devoluti all'Ordine Mauriziano, ad eccezione dei vari benefici parrocchiali e anche del priorato aostano di Saint-Jacqueme, che fu acquisito al Seminario di Aosta. 5 Durante la lunga controversia che aveva preceduto quella soluzione, dall'ambiente sabaudo erano emerse, a volte, delle pretese sul terreno circostante la casa del Gran San Bernardo e il marchese d'Ormea nel 1726, soste– nendo il diritto di patronato del sovrano presso la Santa Sede, era giunto ad asserire che l'Ospizio si trovava dentro gli Stati sardi. G Tali ricordi potevano influire sulla richiesta di ricognizione e ripristino del limite di Fontaine Couverte, avanzata dal Vallese, anche se la Repubblica aveva insieme espresso analoghe richieste per altri limiti, meno delicati, verso il Chiablese. Pareva peraltro evidente al Salteur che la pietra in questione si trovasse in una situa– zione tale da poter essere facilmente smossa. Per ciò non poteva essere considerata da sola come un limite tra due sovranità e occorreva trovare nelle montagne vicine 5 L. QuAGLIA La maison du Grand-Saint-Bernard des origines aux temps actue/s, Aosca 1955, pp. 374 ss. 6 !bid., p. 345. 17

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