- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE pietra in questione gli stemmi di Savoia e del Vallese funge da« allidade 15 pour in– diquer la ligne divisionale cles deux Etats »: nel disegno la linea appare prolungata nei due sensi attraverso il territorio circostante, così come nel piano dell'Albertolio, ma in un contesto di riferimenti topografici ben più ricco e preciso. Nelle note il Durieu discute l'attendibilità di una siffatta divisione e riporta tutte le osservazioni che ha raccolto sui luoghi. Alcuni montanari, Pantaléon Marcoz e Mathieu Mar– guerettaz di Saint-Rhémy e così pure Jean Jacques Pomat e Pierre Benin, cacciatori di Étroubles, gli hanno riferito che uno spostamento della pietra, avvenuto otto o dieci anni prima, avrebbe mutato la direzione della detta linea di confine, la quale prima portava alla croce posta sulla montagna di Dronaz, a nord del colle. Invece la linea divisionale, segnata secondo la posizione attuale della pietra, sarebbe passata per una piccola punta detta Cubé: il topografo vi si arrampicò ma non trovò alcun segno di confine. Alcuni pastori gli dissero che anche a sud del lago non si trovava– no croci o segni sulle rocce. Inoltre, la linea tirata come sopra avrebbe tagliato, sul versante valdostano, sotto il colle, una parte della montagna dell'ospedale di Fon– tinte, detta di Fontanin, nella quale gli abitanti di Saint-Rhémy avevano sempre pacificamente condotto pecore e capre senza contestazioni da parte dei Vallesani e dei canonici del Gran San Bernardo. Il rilievo topografi.co e gli argomenti espressi del Durieu paiono dunque preordinati a servire di sostegno per un rifiuto della linea del confine quale si sarebbe dovuta desumere dalla pietra in questione, nella sua posizione attuale, secondo la pretesa dei Vallesani. Intanto l'avvocato Flandin aveva appreso dal nipote, che aveva accom– pagnato il Durieu al Gran San Bernardo per indicargli i luoghi in contestazione, che certi terreni non lontani dalla Fontaine Couvene erano stati infeudati dai duchi di Savoia a un particolare di Saint-Rhémy. Quindi fece delle ricerche presso il com– missario del barone di Gignod e consultò un minutario del commissario ducale Jean Maillet per gli anni 1526-1551. Trovò così che il vicebalivo del ducato, Mathieu de Lostan, tra il27 giugno e 1'8 dicembre 1538, a nome del sovrano, aveva concesso in albergamento, a titolo di feudo retto, verso censo annuo, a Sulpice Fruaz di Saint- jamais vu autre dans ces montagnes que !es croix ci devant nommées, la pierre et la colomne, mais tous sont du sentiment que la pierre soit remuée. Les montagnes !es plus hautes et !es plus proches du dit monastère sont la pointe de Mont Mort et de Couil– le, et la croix sur celle de Dronaz. §Portion de la sommité de la montagne de Barasson du c6té du Vallais, du fief de monsieur le comte Perron R La ligne piquée de rouge marque !es eaux pendantes entre !es États de S.M. et ceux de la Republique W Chemin cles bois, construit depuis la separation cles moines de peur que S.M. leurs defendit le passage parla fenestre soit col de Fontinte, mais malgré !es depences ils sont encore aujourd'huy obligés de le passer où ci devant.» 15 I.: alidada è il righello mobile, fornito di traguardi, che negli strumenti topografici del tempo (per es. nel grafometro) serve per segnare l'angolo formato rispetto a una base dalla linea visuale condotta da un estremo della base stessa a un punto del terreno da rilevare. Qui il termine appare usato a significare che la linea in questione servirebbe a segnare il tracciato del confine traguardando lungo di essa nei due sensi. 22

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