- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO montagna a motivo della viérie e delle soustes di Étroubles e di Saint-Rhémy, di cui erano compartecipi, concordavano nell'affermare che la pietra di Fontaine Cou– verte poggiava dalla parte del Vallese su roccia solida, ma dal lato di Saint-Rhémy solo su pietre e terra, facili a muoversi per il gelo, il disgelo, i ruscelli prodotti dallo scioglimento delle nevi o dalle piogge o anche perché, come attestava J ean Pan– taléon Marcoz « en tems d'hyver et lorsque les neiges commencent a fondre, les montures chargées et l es hommes ont passé et passent sur la ditte couverture, ainsy qu'est notoire, a cause de la solidité du chemin en cet endroit là et qu'il est assuré contre les lavan– ches, et que pour marque de cette seureté on y tient presque toujours une perche droitte pour indiquer aux passants où existe la ditte Fontaine Couverte ». Un uomo da solo, con l'aiuto di un bastone, avrebbe potuto spostare quella pietra: i testimoni ne inferivano che la sua primitiva posizione poteva essere stata mutata in modo che la linea posta tra gli stemmi non aveva più l'originaria direzione. E qual– cuno, senza darne precisa causa di scienza, credeva che, una volta, la linea mirasse alla montagna e alla croce di Dronaz, sì che l'attuale direzione si era tanto scostata che la linea tracciata sulla carta in prolungamento di quella della pietra avrebbe dato al Vallese terreni che notoriamente appartenevano al ducato di Aosta ed erano goduti dagli abitanti di Saint-Rhémy senza alcuna contraddizione. Giuristi e funzionari a consulto Il senatore Salteur fu poi sostituito dal senatore Peyrani coll'incarico di vicebalivo e governatore provvisorio del ducato di Aosta. Il ?luglio 1757, François Xavier de il pastore e custodiva le greggi di Saint-Rhémy vide sulla testa o cresta di Mont-Mort una croce di legno, senza millesimo, infissa in una spaccatura della roccia. Si ricordava che Remi Farinet claustrale del Gran San Bernardo gli aveva detto che, poiché l'amica croce era stata asportata e distrutta, egli era andato a piantarne un'altra il giorno di san Giorgio, molto prima che i claustrali del Gran San Bernardo si separassero dai religio– si che risiedevano ad Aosta. Il Marguerettaz sapeva inoltre che i pascoli esistenti sotto le croci di Dronaz e di Mom-Mort erano sempre stati posseduti dai particolari di Saim-Rhémy senza difficoltà. Jean Jacques Pomat di Étroubles, anch'egli cacciatore, di 60 anni, vide, quando era ragazzo(« e n son bas age»), una solacroce sul Mom-Mort, sebbene ve ne fossero ora due, distanziate, su una delle quali, piantata dopo la più antica, c'era il millesimo 1746; egli credeva che ciò fosse stato fatto perché dal monastero non si poteva scorgere l'antica, mentre ora si vedeva quella che recava il millesimo. Quanto al significato di quelle croci qualcuno nutriva delle riserve. Secondo una successiva memoria del Peyrani e del Flandin, del!3 settembre 1757 (c[ ASTO, Corte, D. AO. VALL., categ. 2, paquet 2, !), certi particolari istruiti della situazione di quelle croci piantate e ripiamate sulle cime dei monti dicevano che non se sarebbe cavato molto« parceque ces croix y om étés mises par pure fantasie de quelques religieux pour faire voir qu'ils avoiem etés jusques aux endroits respectifs [... ] qu'on croyoit inaccessibles "·A rigore, aggiungo, si poteva anche pensare che fossero state messe a guisa di segni apotropaici e protettivi, come talora si riscontra sui pascoli. Ma Durieu sapeva ben distinguere tra queste croci inserite su pilastri in pietra e le semplici croci di legno che i montanari mettevano sulle alture. 25

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