- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO di Saint-Maurice. Perciò si doveva sostenere- altro non risultando- che i limiti dei mandamenti di Gignod e di Quart, confinanti col detto Gouvernement, dovevano essere considerati come limiti dei rispettivi Stati, tanto più che essi coincidevano colla pietra di confine sulla Fontaine Couverte. Dall' albergamento del 1538, suc– cessivamene rinnovato sino al 1754 dai titolari della baronia di Gignod, risultava che questo feudo comprendeva tutto il territorio il cui confine, riscontrabile nella carta del Durieu, andava dalla cima del Fontanin alla Tete de Dronaz, scendeva alla Fontaine Couverte e attraversando il lago tendeva direttamente alla Tete de Mont-Mort per scendere poi tra Collyes e Barasson diritto al Crest-du-Perrier. La croce che circa 14 anni prima si trovava sulla Tete de Dronaz e che si diceva guardasse alla Fontaine Couverte poteva essere considerata come « un de ces signes apparents qui limitent ordinairement les juridictions et les états )), anche perché la natura del suolo non consentiva altre specie di segni di sovranità. Lo stesso si poteva dire della croce di Mont-Mort. La premura che avevano avuto i religiosi di far piantare altre croci nel 1744 e nel 1746 a poca distanza dalle precedenti non poteva aver eliminato gli indizi favorevoli risultanti dalla posizione di quelle croci. Pertanto sarebbe stato conveniente raccogliere, con un'inchiesa sommaria, delle testimonianze sullo stato e sulla posizione delle antiche croci nonché sul possesso attuale e immemorabile, da parte dei communiers di Saint-Rhémy e di Étroubles, del terreno esistente dalla Fontaine Couverte alla croce di Dronaz, da un lato, e a quella di Mont-Mort, dall'altro, facendo menzione, nell'inchiesta, sia delle recon– naissances, sia dei canoni corrispettivi, sia dei documenti ulteriori che si potessero trovare negli archivi delle comunità. In vero, oltre alle prove concernenti Saint-Rhémy, altre si ricavavano dai terriers dei signori di Quart per Étroubles e Saint-Oyen: presso gli Archivi di Corte se ne avevano degli estratti/ 6 dai quali risultava che dal 1423 al1700 diversi particolari di tali parroisses avevano passato varie ricognizioni, a favore dei duchi di Savoia e poi dei signori investiti della baronia di Quart, per l'alpe o montagna di Barasson, con i pascoli da essa dipendenti che si trovavano di là dalla Tete de Mont-Mort, e questa prova letterale era sostenuta anch'essa da un possesso immemorabile e dal pagamento di canoni. Poiché la posizione della pietra in questione poteva aver subito qualche variazione da otto a dieci anni prima, sarebbe stato opportuno che ciò risultasse dall'inchiesta, trattandosi di un fatto recente e sul quale si poteva trovare un certo numero di testimoni. Quanto alla Fontaine Couverte, sembrava che, secondo gli atti di alber– gamento e di ricognizione, la limitazione andasse riferita alla sorgente, in quanto la fontana era menzionata direttamente dopo la Tete de Dronaz. La fontana doveva essere perciò considerata come comune tra i due Stati, benché i religiosi se ne ser- 26 Cf. ASTO, Corte, Cité et duchéd'Aoste, paquet 5, Étroubles. CoLLtARD, Inventaire... cit., pp. 329-332. 27

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