- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONfiNE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETrECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO il preteso allineamento del limite, ma non menzionava un pascolo che, secondo il canonico Bizet, la Religione di San Maurizio e Lazzaro (per successione nei beni della casa del Gran San Bernardo) possedeva sopra Dronaz. Durieu si doveva tener pronto per recarsi di nuovo sui luoghi e redigere un piano più preciso, senza alcun allineamento, sul quale non avrebbe dovuto apporre indicazioni, se non secondo l'avviso del commissario di Sua Maestà. Il Re firmò il conferimento di pieni poteri al senatore Peyrani per la conduzione della trattativa col Vallese e approvò che questa avesse luogo a Saint-Rhémy o alla Cité di Aosta, dove il Peyrani avrebbe dovuto curare che il commissario del Vallese fosse ben trattato con « une table convenable ». Lincaricato doveva sostenere una delimitazione corrispondente ai confini dei mandamenti di Gignod e di Quart, quali si ricavavano dai terriers antichi e recenti, confini che, altro non risultando, do– vevano servire di regola per quelli della sovranità.I 7 A tale effetto gli si fece avere una reconnaissance del 1423 28 per provare all'occorrenza che la montagna del Barasson apparteneva al ducato di Aosta e lo si invitò a consultarne altre, successive e confor– mi, nei terriers della baronia di Quart, che risultavano esser state prestate negli anni 1457, 1498, 1550, 1633, 1673 e di cui avrebbe potuto avvalersi secondo le occor– renze, così come dei regolamenti adottati dal comune di Étroubles per il governo dei boschi nel1480 e nel 1512, in quanto non contenessero niente di contrario alla delimitazione portata dai terriers della baronia di Gignod. Il Peyrani, ricevute le istruzioni a lui dirette, avrebbe desiderato prender visione degli atti e dei trattati intervenuti nel1489, 1528 e 1569 tra il duca di Savoia e il Vallese. I..:Ufficio di Corte gli rispose che sarebbe stato lungo e fuori luogo riportare l'analisi di questi atti, in base ai quali i Vallesani non avrebbero potuto pretendere nulla sul confine del Gran San Bernardo oltre ciò che era compreso nel Gouvernement di Saint-Maurice. I Vallesani erano entrati in possesso di quel distretto per remissione loro fatta nel 1476 da quelli di Berna e di Friburgo (che avevano occupato il basso Vallese già sabaudo) e avevano poi preteso di averne legittimato l'acquisto in virtù di una dismissione avvenuta da parte del duca di Savoia nel1489. Sulla questione si era tacitamente sorvolato col trattato del 1528, poi confermato da quello del15 69, col quale il Duca rilasciò anche il Gouvernement di Montey, senza che mai si accennas– se a una determinazione dei confini di quello di Saint-Maurice. Ed era per questa ra– gione che ora si doveva sostenere che i limiti dei mandamenti con questo confinanti (altro non risultando) dovevano essere considerati come quelli dei rispettivi Stati. 27 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet l, 8. 28 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet l, l. 1423, 18 giugno, Reconnaissancepasséepar jean Colom– bier ck Saint Oyen au due Améde StWoye d'rm alp avecles dépencancessiten Bamsson: «Sirum unius alpis cum pascuis, fertiliis et bonis usibus iacentem in Barasson.,. Copia fatta trarre dall'avvocato Flandin dall'archivio del barone di Quart nel Borgo di Sant'Orso di Aosta. Cf: ASTO, Corte, Cité et duché d'Aoste, paquet 5, Étroubles, n°4. 29
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