- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE Nuovi testimoni: ci-devant canonici regolari del Gran San Bernardo e altri Poiché, durante queste consultazioni, la stagione stava avanzando le parti si inte– sero per un rinvio della conferenza all'estate successiva. Intanto, il 29 settembre, il Peyrani informava l'Ufficio di Stato degli Interni di aver acquisito un'importante deposizione da parte del canonico Vacher. Questi gli aveva anche mostrato una let– tera inviatagli dal marchese d'Ormea dal campo di San Benedetto nel mantovano il 9 giugno 1735: vi si riferiva che il Re aveva approvato ciò che lo stesso Vacher aveva suggerito « pour mortifier ce sujet témerarire (celluyci étoit reverend Micheller) [pro Michellod, errore del Peyrani] et ses partisans, à la reserve de leur òter l' eau de la fontaine, dont la source est dans ses états ». 29 Sarebbe interessante saperne di più di quel contatto epistolare, ma occorre considerare che proprio in quel tempo i canonici vallesani, capeggiati dal priore claustrale Jean François Michellod e soste– nuti dalla Repubblica del Vallese, agivano presso la Santa Sede per ottenere la loro separazione dai Valdostani e, quindi, la totale indipendenza della prevostura del Gran San Bernardo dal patronato che il Re di Sardegna continuava ad accampare; tale separazione era perseguita, anche se avrebbe comportato la perdita della mag– gior parte del patrimonio dell'Ospizio. 30 Jean Nicolas Vacher, già amministratore della casa di Saint-Jacqueme, era il principale esponente della parte filosabauda, contraria alla separazione di cui subì le conseguenze: nel 1752 aveva chiesto di essere riammesso alla casa del Gran San Bernardo ma non vi era stato accettato. 31 Peyrani procedette, dunque, all'assunzione di quindici testimonianze 32 riguardo al confine sul Gran San Bernardo, secondo una serie di domande prestabilire, comin– ciando col canonico Vacher, nativo di Arnad, di 68 anni, abitante al Collegio di Aosta dal l 75 3. Questi disse che aveva preso l'abito di religioso claustrale nel l 711 e aveva abitato nella casa del Mont-Joux sino all725, quando era venuto a Saint– Jacqueme, come reggente dell'insegnamento di teologia e filosofia sino all736. In questo periodo era andato ogni anno per una quindicina di giorni durante le ferie nella casa del Gran San Bernardo sino all732, dopo vi fu di passaggio non più di 29 ASTO, Corte, Comm. Gen. Confini, mazzo 20. Lo stesso Vacher portò anche al Peyrani la copia di una lettera à cachet dell'8 giugno di quell'anno, con cui il Re ordinava a Roger de Fesson, vicebalivo di Aosta, di impedire ai religiosi del Gran San Bernardo di rifornirsi nel ducato e di vietare di portare loro pane, vino e altro, non trovando tuttavia a proposito che si togliesse l'acqua al monastero, perché sarebbe stata una violazione del diritto delle genti; in seguito si ebbe un decreto del Senato di Savoia del 14 giugno, su ricorso dell'avvocato fiscale generale a sostegno del detto divieto, senza che si facesse menzione dell'acqua in questione. 30 QuAGLIA, La maisan... ci t., pp. 353~390. 31 lbid., pp. 353, 361, 373, 376~378. 1120 dicembre 1752, rimasto solo nel priorato di Saint-Jacqueme, chiuso per ordine del Re, vi recitava l'ufficio dei morti e celebrava la messa per i confratelli defìmti. 32 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet l, 10, Précis des preuves réstt!tantes de dépasitians de quinze témaines.. 30

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