- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO tre volte. Tra il 1711 e il1732 aveva avuto modo di osservare che la posizione della pietra incisa sul ruscello era tale da dimostrare incontestabilmente che la sorgente era nel territorio del ducato, e ciò non era messo in dubbio, sia nella casa del Gran San Bernardo, sia nei dintorni come a Saint-Rhémy: notò infatti che essa era« alli– gnée, tant soit peu, en biaisvers la tete de Dronaz ». Quando abitava nella casa sentì dire« par bruit commun, depuis environ huit ans, qu'elle avoit été remuée, ce qui a pù se faire aisément avec les gros batons qu'on porte par la montagne ou avec une barre de fer » e che quella pietra l'aveva smossa il reverendo Humbert Pinguin, uno dei religiosi, poi parroco di Liddes nel Vallese, quando risiedeva come claustrale nella casa. Sapeva inoltre, come cosa pubblica e notoria, che i particolari di Saint– Rhémy conducevano e facevano condurre le loro pecore e capre a pascolare, senza contestazioni, fino alle sommità di Fontinte e di Dronaz e quindi fino alla pietra incisa e di là fino alla sommità di Mont-Mort, sebbene dal lato del lago quelle cime fossero aride, e sapeva anche che tali pascoli appartenevano alla baronia di Gignod. Quelli di Étroubles avevano i loro pascoli dall'altra parte, nella montagna di Me– nouve e in quella di Barasson, che dipendeva dalla baronia di Quart, e i particolari che avevano diritto d'introdurre il bestiame nei pascoli del Barasson pagavano un canone annuale, come aveva potuto riscontrare negli estratti di due reconnaissances; ricordava inoltre che tra i confini che si davano alla montagna di Barasson vi era il ponte di Hudry, sito a circa una lega oltre la casa del Gran San Bernardo, dal lato del Vallese. 33 Il 28 settembre veniva ascoltato Léonard Joseph del fu Pantaléon Veyssendaz, na– tivo di Étroubles, notaio, di quarantaquattro anni, « bourgeois et marronier de la vierie de Montjoux >>,sindaco in carica di Étroubles. Costui riferiva fra l'altro che la sorgente della fontana era notoriamente sita nel territorio del ducato di Aosta. Non aveva prestato attenzione e non poteva assicurare che la pietra avesse cambiato po– sizione, ma aveva appreso da una pubblica voce diffusa a Étroubles e dintorni che la pietra era stata spostata qualche anno avanti e che si sospettava che l'avessero fatto i religiosi claustrali della casa del Gran San Bernardo per appropriarsi della sorgente. Riguardo al movimento della pietra Jean Baptiste Vaillon, già religioso claustrale 33 Simile testimonianza era resa da JosephVeyssendaz, prete, nativo di Étroubles, di 60 anni, abitante dal!653 presso l'abbazia di Sainr-Maurice d'Agaune; come da lui dichiarato, era stato religioso claustrale della casa del Gran San Bernardo, dove aveva preso l'abito nell719, poi studente a Sanr-Jacquème, aveva poi abitato al Monr-Joux tra il1724 e il1728; professore di teologia e filosofia nella casa di Aosta tra il1728 e il1738, quindi era stato mandato dal prevosro Jorioz come priore a Meillerie, dove era rimasto sino al 1752. Nel tempo della sua permanenza nella casa del Gran San Bernardo egli aveva osservato che l'allineamento della pietra incisa portava direttamente a una roccia detta Berrioz Noir e di là alla puma di Dronaz, di modo che la sorgente della fontana si trovava nel ducato. Lintendenre del Chiablese Giovanni Orengo scrivendo il 28 ottobre 1757 da 1honon al primo ufficiale dell'Ufficio di Stato degli Interni, Mazé, univa una relazione di ciò che il reverendo Quey, già canonico del Gran San Bernardo, gli aveva detto su richiestadell'Ufficio stesso e che concordava con quanto era risultato dalle testimonianze dei suoi amichi confratelli, turri filosabaudi e avversi alla separazione. Per tali personaggi cf. QuAGLIA, La maison... ci t., pp. 353-378. 31
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