- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO nel!634, il vescovo Hildebrand Jost, in contrasto coi signori dei sette Dizains e in attesa di fare la pace con costoro, si era ritirato nel monastero del Gran San Ber– nardo come in luogo compreso nella sua diocesi ma non soggetto alloro potere. 40 Il 6 agosto l 75 8 il Gran Balivo e il Consiglio della Repubblica del Vallese deputa– vano il banneret di Sion François Xavier de Kalbermatten per concordare il ristabi– limento del limite riconosciuto da entrambe le parti « par le plan et verbal dressé déjà en l'année 1755 par monsieur Albertolioz géomètre de Sa Majesté ». I l presidente Caissotti, l'avvocato Gallo e i l barone Foncet elaborarono e proposero al Re nuove istruzioni per il Peyrani. 41 Questi, prima del colloquio col delegato vallesano, doveva effettuare un'opportuno, segreto sopralluogo, per il quale gli si affiancava come ingegnere l'aiutante di artiglieria capitano Vayra. Si ricordavano quindi tutti gli argomenti già espressi riguardo al limite della Fontaine Converte e al suo preteso allineamento. Se malgrado tali considerazioni il delegato non fosse apparso autorizzato a estendere la trattativa oltre la vecchia richiesta del suo gover– no, il commissario sabaudo avrebbe risposto che non poteva entrare in conferenza su quel limite che di per sé non aveva« ni tendance ni direction certaine ». Il Peyra– ni avrebbe dovuto aggiungere che la sorgente di Fontaine Converte era sempre stata considerata come compresa interamente nel ducato di Aosta. Inoltre, dai terriers ri– sultava che il mandamento di Gignod si estendeva sino alla Tete de Dronaz e quello di Quart comprendeva tutta la montagna di Barasson fino al ponte di Hudry; che i communiers di Saint-Rhémy e di Étroubles fruivano, entro quei confini, di pascoli menzionati nei consegnamenti e per quelli pagavano dei canoni ai titolari dei feudi. Infine avrebbe fatto valere come argomento di gran peso le armi che restavano in parte visibili sulla roccia presso il ponte di Hudry, col conforto delle testimonianze acquisite in proposito. Tali argomentazioni, insieme colle repliche, dovevano essere esposte in un verbale da consegnare in copia alla controparte. Quindi il Peyrani, ritirandosi, avrebbe chiesto che la pietra aggiunta nel!755 fosse tolta e le cose fos– sero rimesse nello stato precedente, e se la controparte avesse rifiutato, il vicebalivo avrebbe dovuto protestare che quella pietra sarebbe stata considerata come indiffe– rente e senza conseguenze. Ma se il delegato vallesano fosse stato autorizzato a trattare su tutta la delimitazione del Gran San Bernardo, il commissario sabaudo avrebbe dovuto appoggiare le ra– gioni come sopra richiamate indicando il sito dell'antica croce di Dronaz che guar– dava al limite di Fontaine Converte; quindi, spostandosi al Pont d'Hudry, indicare le armi riconoscibili sulla roccia vicina; poi indicare il Mont-Mort e produrre, a illustrazione del tutto, l'ultima carta redatta dall'ingegner Durieu, datata 31 otto- 40 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet 2, 6. 41 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet 2, 8, 1757, 21 agosto, Prajet d'instmctians tdterieures tllt vibaillifsenateur Peymni paur la limitatian du duché d;4.aste avec le pays de Vfllley du caté du Grand Saint Bernard. 37

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