- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE bre 1757, non facendo apparire, ovviamente, le carte precedenti. Successivamente, scendendo a Saint-Rhémy, avrebbe mostrato i terriers e gli altri documenti relativi ai punti sopra esposti. Ma prima di entrare in materia avrebbe cominciato col dire che non si era trovato alcun verbale o titolo che indicasse almeno i confini del Gouvernement di Saint-Maurice verso la Valle d'Aosta. E se il commissario vallesa– no avesse risposto che non aveva niente tra mano, avrebbe replicato che altro non risultando, ci si doveva regolare in base ai confini dei mandamenti di Gignod e di Quart. E così avrebbe prodotto le prove letterali e testimoniali che li concerneva– no, insieme coi possessi dei communiers di Saint-Rhémy e di Étroubles. Ma non avrebbe dovuto accennare a rivendiche sulla casa del Gran San Bernardo, che da tempo immemorabile era reputata essere del Vallese: ciò, assieme alla pietra incisa sulla Fontaine Couverte e al vicino pilastro con la banderuola alle armi del Vallese, avrebbe resa insostenibile una tale asserzione, nonostante i deboli argomenti di cui per zelo egli aveva scritto all'Ufficio di Stato riferendosi alla carta del 1682 e alla Vallesia Christiana. Pertanto, senza nulla pretendere che non fosse appoggiato ai terriers, il Peyrani avrebbe dovuto far correre la delimitazione dalla montagna del Barasson al Pont d'Hudry, quindi farla risalire lungo il ruscello (la Dranse) che scende sotto il ponte fino alla sorgente indicata nell'ultima carta del Durieu colla lettera V vicino alla casa del Gran San Bernardo, che avrebbe lasciato sul Vallese, per poi tirare diritto amaverso il lago, giungere al limite della Fontaine Couvene e di là alla testa di Dro– naz; per il resto valevano i confini menzionati nei terriers della baronia di Gignod, che seguivano le creste delle montagne. Se il commissario vallesano avesse accettato una tale delimitazione il Peyrani avrebbe fatto riportare la linea divisionale sulla carta topografi.ca di Durieu a cura del capitano Vayra. La comunione del corso della Fontaine Couvene dalla sorgente allo sbocco del ruscello nel lago, sebbene l'allineamento della croce di Dronaz colla pietra di con– fine escludesse la sorgente, poteva essere concessa, ma solo dopo che con questa facilitazione il Peyrani si trovasse in grado di giungere a buon fine; allo stesso effetto avrebbe potuto rinunciare, di là dall'Ospizio a una piccola fetta di terreno posta tra il ruscello che scendeva sul versante del Vallese, la Dranse, e un tratto del grand chemin, a meno che questo potesse essere spostato oltre il ruscello o il delegato del Vallese si contentasse di un diritto di passaggio. Se costui avesse poi chiesto un rin– vio per ricevere istruzioni, il commissario sabaudo avrebbe dovuto concordare un termine per la ripresa delle conferenze. E se, durante i sopralluoghi, si fosse trovato nella condizione di non poter rifiutare senza insistenza le cortesie che l'altro com– missario gli offrisse nel monastero o altrove, le avrebbe accettate, facendo però in modo, in quanto le circostanze e il tempo lo permettessero, di non dormire fuori dei confini del ducato. Nonostante questa meticolosa preparazione, la conferenza che seguì il 31 agosto 38

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