- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PlETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETrECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO 1758 non portò ad alcuna intesa, come il Peyrani ebbe a riferire all'Ufficio di Sta– toY Il vicebalivo si era trovato insieme col capitano Vayra alle 6 del mattino presso la Fontaine Couverte dove incontrava il banneret Kalbermatten, accompagnato da vari signori vallesani, tra i quali Cartery governatore di Saint-Maurice e di La Val, già governatore di Montey. Peyrani si era fatto accompagnare da alcuni signori della Cité di Aosta e dall'avvocato Reboglietti in sostituzione dell'avvocato Flandin indisposto. Dopo i complimenti di rito i due commissari esibirono le rispettive lettere d'incarico e quella del vallesano apparve limitata alla questione della pietra di confine. Peyrani si sarebbe subito risentito « s'il avait suivi les premiers mouve– ments de sa vivacité ))' ma si trattenne ed espresse la sua sorpresa nel non vedere accolte le richieste che gli aveva avanzato perché il delegato della Repubblica fosse fornito di un mandato più ampio. E a tal proposito presentò una memoria di cui il Kalbermatten chiese di far fare copia per istruzione dei suoi superiori. Kalber– matten disse che costoro consideravano questo incontro come una prosecuzione di quello del 28 agosto 1755, che aveva solo riguardato la collocazione di una nuova pietra di confine e il suo allineamento, e di ciò si era fatto un verbale, che non era stato sottoscritto solo a causa di alcune parole su cui non ci si era accordati, verbale al quale era annesso il disegno dell' "ingegnere" Albertolio. Peyrani negò validità all'opera del maestro luganese («un simple maçon sans aucune qualité ))) e dichiarò che ad ogni modo le cose non stavano più come prima. Nella memoria consegnata al commissario vallesano Peyrani esponeva tutti i nuovi argomenti che erano emersi nel frattempo. La linea incisa sull'antica pietra a causa della mobilità di questa non poteva servire per alcun allineamento ma solo come ornamento e separazione tra gli stemmi. Non si poteva convenire attorno a un semplice limite se non si con– veniva insieme sugli altri coi quali andava coordinato. Perciò il Peyrani chiese che la pietra posta nel 1755 fosse tolta e che le cose fossero rimesse nella situazione precedente per impedire deduzioni indebite: al che il commissario Kalbermatten si rifiutò di aderire. Si redasse quindi un verbale dell'incontro. Peyrani assicurò che il Re desiderava mantenere una perfetta concordia colla Repubblica, in quanto i suoi governanti la mantenessero da parte loro. Mentre si provvedeva alle copie Kalbermatten insistette perché Peyrani accettasse un pranzo nella casa del Gran San Bernardo e questi infine accettò una tazza di cioccolata. Quindi tornò alla Fontaine Couverte, consegnò copia della sua me– moria e si congedò dai signori vallesani, i quali si trattennero sino a che egli salì in portantina e i portatori fecero i primi passi. Peyrani aggiunse nella sua relazione che, dai discorsi particolari dei signori vallesa- 42 ASTO, Corre, D.AO.VALL., careg. 2, paquer 2, 9, 1758, 31 agosro, Relation de t'entrevue du vibaillifet commandant au duché d'Aoste commissaire du Roy et d e monsieur le banneretd e !Gtlbermatten commissaire de la repubtique de Vilflais, suivie la ditte entrevue le 31 aomt 1758... 39

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