- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO memoria potesse essere considerata problematica. Si sarebbe atteso una risposta dello stesso tenore che lo informasse dei punti che dovevano essere trattati nella conferenza. Allo stato delle cose, sarebbe stato inutile incontrarsi sino a che non si fosse potuto confidare in un miglior successo. Frattanto alla questione del confine si aggiungeva un'altra vertenza suscitata dalle rimostranze di certi Valdostani che si lamentavano di aver dovuto sottostare nel Vallese, a Saint-Brancher, all'esazione della "tratta foranea", cioè di un tributo sulle merci in transito da loro portate nel ducato. Il malizioso racconto di Remi Marguerettaz detto Grivelet Continuò ancora l'anno appresso la raccolta di testimonianze sulla pietra di Pont d'Hudry e i suoi segni. 44 Il 9 novembre 1759 il più loquace dei personaggi interro– gati, Remi del fu Léonard Marguerettaz soprannominato Grivelet, della parrocchia di Saint-Rhémy, abitante a Bosses, di circa 49 anni, sarto, raccontava che era stato a servizio della casa del Gran San Bernardo come domestico per tre anni consecu– tivi, non ricordava bene se dal 1738 o dal 1739. Vi abitavano allora, insieme col reverendo Michellod, nove o dieci religiosi tra celebranti e fratelli laici, tutti nativi del Vallese, tranne il reverendo Droz, del borgo di Sant'Orso di Aosta. Egli intese più volte, nel refettorio, nella cucina e talvolta nel "poile", il reverendo Droz (morto ultimamente come curato di O rsières) sostenere che il ducato di Aosta si estendeva molto al di là dell'Ospizio verso il Vallese e che lui sapeva dove erano i termini: e dinanzi al Michellod « il mettoit sa maine droite à son bonnet et disoit: Malgré vous, monsieur le prieur, qui etes mon père et mon superieur, je connois les limites qui y sont et notamment celle qui est au Pont d'Hudry )). Mentre il Droz era stato inviato a questuare in paesi forestieri, il Marguerettaz udì più volte il Michellod, e i reverendi Pinguin, Laffrey e altri religiosi dire che bisognava cancellare i segni del Pont d'Hudry e rimuovere la barra di ferro di Troillers, coi quali il Droz avrebbe potuto danneggiarli. Poi aveva udito il Michellod dire a Pinguin e Lafrey: «Il vous faut aUer faire ce que je vous ai dit l'autre jour, attendu que le bon tems vient, et le monde roulle )). Quindi il priore ordinò a lui di prendere nella forgia della casa dei ferri detti volgarmente "cesails" e un martello, che egli ripose in una sacca di pelle e furono subito consegnati al Pinguin, il quale subito, in compagnia del Lafrey e di un uomo di Friburgo, quasi idiota, prese la strada per il Pont d'Hudry e poi ritornato a sera consegnò la detta borsa allo stesso Marguerettaz. Tre giorni prima egli era passato sul Pont d'Hudry e aveva osservato, come varie altre volte, la roccia 44 ASTO, Corre, D.AO.VALL., careg. 2, paquer l, IO, Réstdtatdes verbaux et enquètesde 1759 à 1761 concer– nant /es limites du Grand St. Bernard. 41
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=