- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SElTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO ni, alla posizione e variabilità del termine in questione. Le parti convennero quindi di rivedersi il giorno dopo per esaminare i rispettivi documenti. l vallesani chiesero copia delle inchieste effettuate e dei consegnamenti delle comunità di Étroubles e Saint-Rhémy. Poiché le deposizioni per il modo in cui erano state condotte e verbalizzate potevano dar adito a obiezioni e le reconnaissances non erano costanti nell'indicazione dei confini, Foncet rispose che non dipendeva da lui far uscire gli originali dagli archivi e che copiarli sarebbe stato troppo lungo, ma avrebbe loto rimesso un précis di ciò che vi era di essenziale nonché una copia della più antica e della più recente reconnaissance del feudo di Quart; non diede la carta del Durieu, ma la fece vedere solo per dimostrazione esigendo che essi gli comunicassero la carta che avevano fatto approntare e rimettessero i précis delle deposizioni e dei documenti di cui volevano servirsi. !12 dicembre i due commissari presentarono due memorie che verosimilmente ave– vano portate dal Vallese e ampliavano gli argomenti già addotti dal Kalbermatten nel precedente colloquio con il Peyrani. Nella prima memoria, già superata dalle rassicurazioni date dal Foncet, si sosteneva con dovizia di erudizione storica che l'Ospizio era situato sul territorio del Vallese. La cessione del Pian de Jupiter al Val– lese, avvenuta nel1475, derogava al limite naturale che sarebbe stato formato dalle cime delle montagne e perciò si dovette segnare sulla pietra di Fontaine Converte una linea che attraversando il vallone si dirigeva da una parte, a ponente, alla punta di Dronaz e dall'altra a un'altura sita a levante. Peyrani aveva sostenuto che i man– damenti di Gignod e di Quart si estendevano sul terreno compreso tra la punta di Dronaz, il Pont d'Hudry e la cima di Barasson. Ma in un sopralluogo al Pont d'Hu– dry i commissari vallesani, accompagnati da venti persone, il 21 agosto, avevano esaminato per ore ogni roccia senza trovare segni lavarati con martello e scalpello. Peyrani aveva condotto una sua inchiesta, ma di questo genere di testimonianze in cui dei sudditi parlavano a favore del loro sovrano non si faceva mai alcun conto. Venendo ad antichi titoli, gli uomini del borgo di Saint-Pierre erano stati investiti dei pascoli comuni e della strada fino a Fontaine Converte, come per le ricognizioni rese nel 1236 verso il conte di Savoia e nel 1475 verso la Repubblica. !.:Ospizio, per parte sua, in base alla donazione del1125 del conte Amedeo, aveva preteso che gli spettassero tutti i diritti dalla Fontaine Converte al Bourg-Saint-Pierre, il che comportava il godimento dei pascoli ivi esistenti in concorrenza con gli abitanti di quel villaggio: le controversie che ne derivarono furono giudicate dal castellano di Saint-Brancher, daijuges mages del Chiablese, dal Gouvernement di Saint-Maurice, e in ultima istanza dall'assemblea degli Stati: mai vi comparvero i signori di Quart, che sarebbero stati i giudici naturali se la loro giurisdizione fosse arrivata fino al Pont d'Hudry, e neppure dei giudici della Valle d'Aosta, per il mandamento di Gignod, se si fosse esteso sulle montagne prossime al colle. Quanto alle reconnaissances passate a favore dei signori di Quart, occorreva considerare che l'Entremont era anticamen- 47

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