- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE Per queste ragioni egli, Foncet, aveva dichiarato che si sarebbe potuto arrivare a un'opportuna composizione, dopo che ci si fosse messi d'accordo sui preliminari e si fosse contemporaneamente definito l'affare della tratta foranea. Nella conferenza del l O dicembre i delegati vallesani avevano ventilato il ricorso a un arbitraggio, come previsto per le controversie tra i due paesi nel trattato di alleanza del 1569, ma Foncet rispose che l'oggetto non gli pareva così importante da richiedere un arbitraggio. Già nell737 in una definizione di confini tra Savoia e Vallese si era proceduto in via amichevole e i delegati vallesani, secondo una dichia– razione messa a verbale il9 agosto 1738, avevano assicurato di adoprarsi perché, in caso di siccità, gli abitanti di Chatel e della Chapelle d'Abodance potessero derivare dell'acqua dal lago di Gollier per il loro bestiame: 52 conveniva informarsi tramite l'intendente del Chiablese sui termini di quella convenzione per inserire un clauso– la simile nella nuova convenzione dei confini. Il 26 dicembre si spediva a Peyrani un memoria presentata dal Foncet. Occorreva cercare riscontri sulle denominazioni di Pont d'Hudry o Pont de N ehudry; sulla di– visione della montagna di Barasson tra Saint-Pierre ed Étroubles, su i resti di muro sul colle di Barasson e sul posto di guardia messo all'epoca della peste di Marsiglia: tali chiarimenti erano importanti perché il regolamento di Étroubles del1512 dava per confine le cime di Barasson e le reconnaissances del 1551 e 1633 non men– zionavano il Pont d'Hudry e nemmeno la Goille des Troilliers. Tutto ciò per non ripetere pretese infondate, visti anche i documenti e le testimonianze che i Vallesani avevano prodotto per escludere il possesso di Étroubles sui pascoli oltre le Jretes e la preesistenza di stemmi sulla roccia presso il ponte e all'estremità del Barasson. Peyrani rispose il 16 giugno 1762. Egli riteneva che le indicazioni di confini date dai terriers e dai regolamenti di Étroubles fossero compatibili con l'estensione di quel territorio comunale e dei pascoli dipendenti sino al Pont d'Hudry. Le dizione di Nehudry in luogo di Hudry non poteva designare un luogo diverso, ma era solo dovuta a una corruzione nella parlata dei montanari. Quanto al muro in rovina sul colle di Barasson non se ne poteva indovinare l'orginaria funzione, ma lo si supponeva costruito, probabilmente, per contrastare il passaggio di contrabban– dieri in un sito conveniente. Del posto di guardia stabilito al tempo della peste di Marsiglia, nell'estate del 1720, i registri del Conseil des Commis non offrivano indicazioni specifiche, ma chi era stato sul luogo escludeva che un corpo di guardia potesse resistere a lungo a quell'altezza. Il notaio Verraz di Saint-Oyen, a quel tem– po sergente della montagna di Barasson, precisava che quel posto di guardia era sta– to stabilito molto più in basso dal lato di Aosta. Ad ogni modo la sua collocazione nulla avrebbe significato riguardo ai confini territoriali perché lo si dovette mettere là dove era più facile scoprire coloro che volevano passare la montagna. 52 Cf. inASTO, Corre, Comm. Gen. Confini, mazzo 20, 7. 54

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