- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO La carta concordata tra i topografi Durieu e de Rivaz Mentre si stava preparando un nuovo incontro per concludere la vertenza relativa alla delimitazione, il presidente Foncet proponeva al Wegener il14 aprile l 762 che in vista della riunione prevista ad Aosta per il6 settembre si inviassero sui luoghi in discussione due ingegneri, uno per parte, i quali rilevassero e formassero di concer– to una carta concordata che avrebbe molto facilitato la delimitazione. n l D settembre 1762 il Re incarica il presidente Foncet e il vicebalivo Peyrani di terminare le controversie in corso coi deputati della Repubblica del Vallese. Nella lettera d'incarico si danno le istruzioni: far desistere i Vallesani dall'allineamento del confine come da loro preteso sin dall'incontro del 1755; far riconoscere il ru– scello come limitrofo e diviso a metà lungo il suo corso; favorire i temperamenti che, senza pregiudicare la comunione dell'acqua, possano giovare a far riconoscere l'appartenenza della sorgente al ducato d'Aosta e assicurarne la derivazione; far seguire la delimitazione dalla sorgente alla testa di Dronaz come sarà riconosciuto più naturale e regolare sui luoghi; stabilire la linea più conveniente dalla Fontaine Couverte al Mont-Mort. 53 Secondo nuove riflessioni e sulla base dei documenti portati dal Vallese non si poteva fondatamente portare la limitazione oltre la cre– sta del Barasson e bisognava rinunciare a pretendere la comba sottostante, ma si doveva presentare questa risoluzione come una facilitazione che potesse indurre i Vallesani ad accettare gli altri punti come venivano indicati. Per conciliare le even– tuali pretese delle comunità limitrofe a godere di diritti di pascolo oltre la linea di demarcazione convenuta si dovevano fare salvi, nella convenzione, i diritti dei vassalli, delle comunità e dei particolari come nel "traité des limites" ultimamente concluso colla corte di Francia. Convenuto tutto ciò, i delegati erano incaricati di procedere al piantamento dei limiti e a stabilire altri segni di confine. Nell'incontro che seguì ad Aosta tutte le prospettive così considerate andarono deluse. 54 n 7 settembre i delegati del Vallese, Wegener e Kalbermatten, comparve– ro insieme coll'ingegner de Rivaz e il capitano Ganiaz. I Vallesani ritornarono al primitivo allineamento del confine, che sempre asserivano essere stato convenuto sul luogo nell'incontro del17 55 e insistettero che la parte superiore della Fontaine Couverte si trovava sul Vallese o che almeno il governo sabaudo dovesse rinunciare 53 In una memoria preparatoria per le istruzioni da dare ai delegaci sabaudi si prevedeva di stabilire il confine sul Barasson « en divisant cene montagne par les creces ainsi que l'ont meme faicles copograhes qui ont écés chargés de la frontiere de la val d'Aosce dans cecce parcie sur l'indicacion des gens du pays ».Così la frontiera è rappresentata nella carca in quamo pani del ducato di Aosca, dei copografi Avico, Durieu, Garello e Picco (1755-1757): cf. La Va!léed'AosteHtr!ascène... cic., pp. 80-81. 54 ASTO, Coree, D.AO.VALL., caceg. 2, paquec 2, no 13 e 15. lstntctions et pouvoirs de monsieur le président barons Foncet et vibai!tifPeyrani aveeia re!ation des conferences et r origina!d eia carte concordée entre !es ingé– nieurs respectifi... 55
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