- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE all'uso dell'acqua a favore della casa del Gran San Bernardo, il che, per la parte sabauda, sembrava negare la possibilità di costruire qualche casa in quei paraggi. A questo punto i commissari Foncet e Peyrani non vollero procedere oltre nella discussione. I Vallesani dissero che i poteri loro conferiri erano ristretti alla vecchia delimitazione. Allora si fece loro intendere che il Re era disposto ad abbandonare la pretesa sulla Comba di Barasson, facendo salvi i diritti del feudo di Quart e del villaggio di Eternon. I Vallesani ribadirono la delimitazione da loro pretesa, anche perché la casa del Gran San Bernardo era interessata a conservare il possesso della sorgente per tutto il bisogno che ne potesse avere. Si replicò che, così come non si volevano pregiudicare i diritti delle comunità e dei particolari, non si voleva ledere l'Ospizio, che sarebbe stato garantito da una clausola da inserire nel trattato, per cui sarebbe rimasto nel possesso di trarre dalla Fontaine Couverte tutta l'acqua necessaria anche oltre la metà. I delegati vallesani ripeterono di aver le mani legate sulla delimitazione e i sabaudi risposero loro che se restavano in tale posizione tutte le facilitazioni proposte erano ritirate. Si convenne soltanto di considerare come concordata la carta redatta dai due in– gegneri, in modo da potervisi poi riferire per via di lettere o memorie. La carta fu quindi ufficialmente sottoscritta il 9 settembre dai due ingegneri, che non avevano avuto difficoltà sulla raffigurazione dei luoghi, ma solo su alcune denominazioni, che venivano riportate nell'indice in base a indicazioni fornite rispettivamente da abitanti del ducato d'Aosta e del Vallese (fig. 7). 55 Altre difficoltà insorgevano dalla parte dei delegati vallesani riguardo alla tratta foranea in riscontro all'aggravio delle dogane del Sempione, che lamentavano fosse avvenuto dopo il passaggio di questo agli Stati sardi. A seguito della mancata conclusione della trattativa, l'Il novembre Caissotti e Fon– cet esprimevano il parere che i communiers di Gignod e di Quart mantenessero come per il passato il possesso dei pascoli nei luoghi contestati per conservare i loro diritti e quelli dei vassalli di Sua Maestà. Era meglio lasciare le cose nello stato in cui si trovavano piuttosto che accedere alla delimitazione ritenuta pregiudizievole. Seguirono anni di silenzio nei rapporti tra il Vallese e la Corte di Torino. 55 ASTO, Cone, Comm. Gen. Confini, mazzo 20, Il, Montagnedu Grand Saint Bemard. Carte géometriqueet concordée entre nous sowsignés ingénieurs respectifi de S.M etde la République de vallaù à Aoste le9 7bre 1762. Firmata: Durieu ingénieur topographedeS.M, De Riva ingénieurdela Républiquede Valais. 530 x 650 mm; scala: 300 trab piem. ~ 130 mm, 300 tese ~ 79 mm. Legenda in 41 punti. Su tale carta compare una linea rossa che scende dalla rocce di Cubé alla Fomaine Couverte, attraversa il lago e, con uno scartoverso ovest, prosegue lungo la cresta attigua, per giungere alla puma e croce di Mom-Mort. Tale tracciato, che è anche riportato sulla copia conforme della stessa carta estratta da Giuseppe Avico directeurdeia Royale Topographie, Torino, 7 agosto 1782, fu evidemememe aggiunto in occasione della conferenza del settembre 1778. 56

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