- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE Il cavaliere Carlo Filippo Morozzo, controllore generale di Finanze, riceveva così l'incarico di regolare coi delegati della Repubblica del Vallese le due questioni. Nelle istruzioni impartitegli dal Re il 10 settembre gli si ricordava la rinuncia alla Comba di Barasson che si era offerta nelle conferenze del1761 e del 1762 e, mal– grado fosse stata ritirata, poteva essere riproposta per facilitare un arrangiamento, così come la concessione all'Ospizio del godimento dell'acqua della Fontaine Cou– verte anche oltre la metà. 57 Si rinnovavano inoltre tutte le istruzioni date a Foncet nel 1762 riguardo alla delimitazione; per questo effetto, l'ingegnere Durieu aveva l'ordine di accompagnare il cavalier Morozzo e di seguire le direttive che questi gli avrebbe dato. Ad Aosta comparvero il Segretario di Stato Wegener col figlio, il tesoriere Valen– tin Riedmatten, il banneret Kalbermatten assistiti dal consigliere de Torrente. Il Morozzo riferì alla corte di Torino che i delegati vallesani avevano insistito nel rivendicare la proprietà della sorgente anche se poi si erano ridotti a chiederne la totale rinuncia come una grazia, << un effect de la bienveillance de sa Majesté envers leur République », poiché la sola riserva a favore dell'Ospizio (come già espressa) si temeva non sarebbe bastata a escludere eventuali turbative e la sorgente forniva una quantità d'acqua appena sufficiente in alcuni mesi. Morozzo rispose che non spettava a lui di disporre delle graziose concessioni del Re e che non avrebbe potuto far altro che informarlo della loro domanda, ma nella relazione da lui mandata a Torino, per il caso di risposta favorevole da parte del sovrano, pensava fosse bene aggiungere che la concessione sarebbe stata condizionata a che i religiosi continuas– sero a mantenere l'ospitalità sulla montagna. Morozzo disse anche ai delegati che avrebbe sperato che essi venissero alla conferenza disposti a una conciliazione. We– gener, a parte, gli fece intendere che era molto spiacente e che non comprendeva la causa della premura con cui i tredici Cantoni avevano voluto vedere la definizione della vertenza, lasciando così supporre al commissario piemontese che la Repubbli– ca non avesse cercato di rinnovare il negoziato. 58 Vista una tempestiva relazione del Morozzo, il Re approvò che sostenesse la deli– mitazione dalla sorgente lungo il ruscello sino al lago; inoltre, che non si doves– se concedere ai Vallesani la proprietà della sorgente ma solo l'uso intiero e libero dell'acqua per l'Ospizio, senza che potessero mutare lo stato attuale della fontana. E qualora si dovessero stabilire delle guardie nei paraggi nel caso di contagio o di epidemie del bestiame, queste dovevano poter usare dell'acqua in questione. 59 Nella 57 lvi, Projet d'instntctions pour monsieurlechevalierMouroux pour la commission que SM. lui at donnéd etraiter avec !es députés de Vflllais pour régler !es limites entre !es deux Etats et la traiteforaine. 58 ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2 paquet 2, Minute de la relation foite par lechevalier Morozzo desconfé– renes tenues à la Cité d'Aoste en septembre I766; lettera del cav. Morozzo al primo Segretario di Stato per gli Affari Esteri, come de Viry, da Aosta, 22 settembre 1766. 59 lvi, Lettera di Raiberti a Morozzo, 25 settembre 1766. 58

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