- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETfECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO successiva riunione, U 26 settembre, Wegener espresse il desiderio che la linea di demarcazione condotta dalla pietra della Fontaine Couverte al Mont-Mort fosse un po' più lontana dall'Ospizio. 60 n Morozzo poi riferì ai delegati vallesani della concessione accordata dal Re, che fu apprezzata, ma poi, alla sera, il de Torrente venne a dire al Morozzo che « quoique cet artide fut acceptable par des personnes sages, ils ne pouvoient à te– neur de leurs instructions le signer dans les termes de la réserve, et que, cette affaire faisant un grand bruit dans leur Pays, les paysans de plusieurs Disains, qui ont voix dans leurs diètes, sans examiner l' équité de la reserve, s'écrieroient que l es députés avoient vendu le Pays, surtout lorsqu'ils entendroient parler de corps de garde ». n Morozzo propose quindi di ammorbidire questa espressione parlando solo di guardie e di aggiungere che, cessato il contagio o l'epidemia, i religiosi avrebbero ri– avuto tutto l'uso della fontana. I Vallesani il giorno dopo dichiararono di non poter accettare alcuna riserva e presentarono un loro progetto dell'articolo da concordare in proposito: il Re per dimostare alla Repubblica un tratto della stessa benevolen– za che questa aveva sempre dimostrato nei riguardi dei suoi predecessori doveva rinunciare per sé e i successori alla pretesa di avere la metà o l'indivisa comunio– ne dell'acqua della Fontaine Couverte e dichiarare che tale acqua apparteneva per sempre e per intero alla Repubblica del Vallese per l'uso della casa ospitaliera del Gran San Bernardo, anche nel caso che cambiasse sorgente e corso, colla sola riserva che se col tempo la casa ospitaliera fosse stata ridotta e abbandonata dalla Repub– blica, al punto che l'ospitalità non vi potesse più essere esercitata, e che il Re per il mantenimento del passaggio avesse voluto far costruire un'altra casa ospitaliera sul suo territorio, in tal caso avrebbe potuto servirsi dell'acqua in questione per l'uso e mantenimento di tale casa. A questo punto il delegato piemontese rispose che le facilitazioni offerte dal Re si intendevano ritirate. 61 Mentre si svolgevano le conferenze, Antoine Durieu, per ordine del cavalier Mo– rozzo, tornava alla Fontaine Couverte per verificarne la portata. Gli sembrò che questa potesse esser aumentata scavando più profondamente la galleria da cui usci– va. Peraltro, nel caso che occorresse cederla tutta al Vallese e che bisognasse inse– diare un posto di guardia nella Plaine de Jupiter, non lontano dal confine, riteneva che vi si potesse ottenere altra acqua mediante dei pozzi o delle cisterne o scavando 60 A una tale modifica sembrano riferirsi le linee alternative tracciare su una copia della carta concordata di Durieu e de Rivaz (mm 646 x 670) in ASTO, Corte, Comm. Gen. Confini, mazzo 20, 11. Un'iscrizione precisa che la linea segnata di rosso proposta dal cavalier Morozzo sarebbe stata accenara se non si fosse riservata una parte dell'acqua della fontana per il regio servizio. 61 ASTO, Corte, D.AO.VALL., careg. 2, paquer 2, lenera di Morozzo al primo Segretario di Stato degli Esteri, come Francesco Giuseppe de Viry, da Aosta, 28 settembre 1766. 59
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