- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SETTECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO integrato con un muro di sbarramento, era adatto a intercettare i vari percorsi. Il sito poteva essere fornito d'acqua mediante la Fontaine du Prètre, permanente, acqua che vi si poteva condurre con una tubazione interrata. In seguito a queste risultanze il sovrano, il 12 novembre 1768, annunciò al Cor– po Elvetico di essere disposto a cedere ai religiosi del Gran San Bernardo, nella convezione da stipulare con la Repubblica del Vallese, il libero e pieno uso della Fontaine Couverte a condizione che si raggiungesse l'accordo sugli altri punti della delimitazione e sulla tratta foranea, su cui i delegati del Vallese avevano dichiarato di non avere diffìcoltà. 64 Le autorità della Repubblica, scrivendo al Re il 26 novem– bre 1769, dopo un'assemblea generale del Corpo Elvetico e una Dieta staordinaria del Vallese, prendevano atto con riconoscenza della concessione da lui annuncia– ta e chiedevano una nuova conferenza in stagione favorevole, durante la quale si potesse procedere alla delimitazione piantando dei cippi secondo la direzione del limite ancora esistente. Il Re rispondeva comunicando il suo assenso a una nuova conferenza, che poteva aver luogo ad Aosta, tra il5 e iliO agosto. In vista di questa conferenza conferiva pieni poteri al comandante e vicebalivo di Aosta, Fabar, che aveva già assistito alle conferenze ivi tenute nel1766, e gli faceva recapitare il pro– getto della convenzione da stipulare per la delimitazione e la definizione dell'affare della tratta foranea. 65 Se nel corso della discussione questi avesse riconosciuto che la linea retta tendente alla punta di Mont-Mort poteva suscitare qualche difficoltà, avrebbe potuto consentire a piegarla di poche tese, dopo l'uscita dal lago, seguendo qualche cresta, ma in modo che raggiungesse la detta punta, e facendo indicare i punti di tale deviazione nella convenzione e sulla carta topografica che avrebbe dovuto corredare la delimitazione. Tutto ciò sarebbe stato eseguito, secondo le sue indicazioni, dall'ingegnere topografo Durieu. Se poi, malgrado le attese, non fosse secolo, era stato attivo per secoli e fornito di un rettore con uno o due servitori. Cf. HEA II, pp. 339 e 445- 448, III, p. 12; QuAGLIA, La maimn... cit., pp. 66-67. Al tempo del sopralluogo era ormai adibito a ricovero di bestiame da latte e alla produzione di formaggio, oltre che a riparo per i passanti. Costruito con buona muratura a malta, misurava dieci trabucchi di lunghezza e due di larghezza. Aveva otto camere di cui due a volta e le altre coperte da solaio. 64 Copia di memoria rimessa al cav. Raiberti il 9 novembre 1768. Risposta dei tredici Cantoni a S.M., 4 gen– naio 1769. 65 Una nota non datata, inASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet 3, sembra riportare il progetto della delimitazione. Il ruscello della Fomaine Couverte sarebbe stato limitrofo in tutto il suo corso, cioè dalla sorgente all'entrata nel lago. Dalla sorgente la limitazione sarebbe risalita lungo le creste delle rocce detre Cubé da quelli di Aosta e Pointe de Dronaz da quelli del Vallese, indicate nel piano concordato nel1762 al no 16, per raggiungere, secondo la linea delle eaux pendantes, la testa detta di Dronaz da quelli di Aosta, e Pointe de Goilles da quelli del Vallese, e quindi seguire la sommità delle montagne fino alla Fenetre o Col du Vento del Vallon Ferree, dove non si erano mai avute contestazioni. Dallo sbocco della fontana nel lago si doveva tracciare una linea diritta sino alla punta più alta della montagna di Mont-Mort (no 41), da cui doveva proseguire per le sommità scendendo al colle tra Couilles e Barasson (no 38), di là salire, per le cime delle montagne, alla sommità detta di Babylone (no 34) e continuare per le cime che sono tra le montagne di Menouve e di Barasson, secondo le eauxpendantes. 61
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