- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
GUIDO GENTILE formale e conclusiva, anche se il modello predisposto somigliava alquanto a un trattato: peraltro intendeva adattare opportunamente il verbale a ciò che potevano desiderare i commissari vallesani, purché ciò non toccasse la dignità del Re e la so– stanza dell'affare. Quanto all'esecuzione del suo incarico precisava: « Connoissant par moi meme l es lieux où j' ai deja passé se pt à huit fois, je ne crois pas d'avoir besoin que d'un géometre pour mesurer et un piqueur de pierre d'ici, avec mon– sieur de Tillier (Eugène Gaspard) pour secretaire "· In effetti la lettera con cui il Re gli conferì i pieni poteri, il 26 agosto, auspicava: « Nous souhaitons sincèrement que vous parveniez à regler tout ce qui a rapport aux limites, à l'aubaine et à la traite foraine, non pour réduire ces articles en une convention formelle, mais sim– plement pour convenir de tout ce qu'y a rapport et réduire tout ce dont vous serez convenu en un ou plusieurs mémoires soit verbaux "· Il Re aggiungeva che, mentre sui punti suddetti si era già quasi arrivati all'intesa, da parte sua non si era ancora deciso sull'articolo concernente il commercio sul Gran San Bernardo. Si stavano acquisendo ulteriori cognizioni in materia e il conte Perrone avrebbe poi mandato al Wegener un progetto di trattato per ciò che si sarebbe ritenuto conveniente. Il Vignet salì dunque il3 settembre da Saint-Rhémy all'Ospizio dove, alle otto del mattino, trovò ad attenderlo il gran balivo Wegener e Jacques Valentin Sigriesten, tesoriere della Repubblica del Vallese, accompagnati dal prevosto e dal priore dei canonici regolari. 77 Entrati al riparo, dopo varie gentilezze e il conforto di un po' di fuoco che l'aria viva del passo e un po' di tormenta esigevano, i delegati si mostraro– no le rispettive credenziali. I Vallesani espressero subito rammarico per i limiti posti ai poteri di Vignet, che non consentivano di giungere a una convenzione definitiva su « cette petite limitation , . Poi, venendo alla discussione del progetto di accordo, osservarono che il prolungamento del confine ai lati della Fontaine Converte lungo le cime delle rocce secondo le eaux pendantes non era mai stato contestato. Vignet rispose che si era inteso che bisognava condurre la delimitazione su tutta l'esten– sione della carta del 1762 tirando su di essa una linea di demarcazione, anche sui punti non coincidenti colle eaux pendantes, ed era per questo che si erano recati sui luoghi. I Vallesani replicarono che non si poteva andare sulle punte indicate nella carta, che queste (se le si scorgeva dall'Ospizio) costituivano dei limiti più visibili di tutti quelli che si potevano piantare; che i segni di confine non potevano seguire l'irregolarità delle creste e non servivano ad altro che a far nascere delle contesta– zioni; che essi avrebbero esposto le loro vite se avessero dovuto arrampicarsi su quelle terribili rocce, rocce che erano a loro ignote oltre ciò che si vedeva dalla casa ospitaliera; e ancora, che ignoravano se la carta, contro cui avevano già protestato 77 La vivace relazione di quella giornata è contenuta nella lettera scritta al ministro Perrone, dal Gran San Bernardo, il4 settembre 1778, alle quattro del pomeriggio. Sugli sviluppi ulteriori della conferenza il Vignet riferi con lunghe lettere del 7 settembre da Saim~Rhémy e del 12 settembre da Aosta. 70
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