- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE Infine Vignet riferiva che i religiosi gli avevano confidato di essere trattati fredda– mente dai delegati vallesani, e gli avevano chiesto di poter estrarre dal ducato otto sacchi di riso per loro provvista, che egli raccomandava di concedere. Verso di lui i Vallesani, sebbene tendessero a protrarre le interminabili discussioni per molti giorni, non annoiandosi« dans cet affreux séjour )), si erano sempre comportati con gentilezza e deferenza. 87 Egli li aveva fatti servire di cioccolata e di caffé e aveva fatto loro regalo di ventiquattro bottiglie di vieux Chambave, che essi, dopo averlo gu– stato, avevano serbato per portarlo via, e inoltre di selvaggina, frutta (fichi, pesche, meloni e uva). I Vallesani, per parte loro, poiché la ruggine del grano aveva colpito la parte bassa della Valle d'Aosta, avevano promesso di consentire l'importazione di segala senza pagamento di alcun diritto per circa cento carichi. Dalle conversazioni avvenute Vignet apprese che sarebbero stati disposti a favorire la strada di Saint– Gingolph per il Chiablese rinunciando anche a ogni diritto di tratta foranea e di souste, ma insistevano, reciprocamente, per l'esenzione dei diritti di tratta foranea e dogana sul Sempione. Quanto al Sempione la strada sarebbe già stata fatta ma i contadini non volevano rinunciare a un palmo di terra per allargarla. I due delegati vallesani plaudevano allo sviluppo del commercio per il Gran San Bernardo, ma supponevano che non dovesse essere più rilevante che per il Sempione, di cui spe– ravano si riuscisse ad aprire la strada. Alla fine della trattativa le parti convennero il 7 settembre che i Vallesani non avrebbero pagato diritti di transito per l'importazione delle merci prodotte in Valle d'Aosta; reciprocamente i Valdostani non avrebbero pagato alcun diritto per le merci prodotte nel Vallese e importate in Valle d'Aosta. In reciprocità all'esenzione di cui i Vallesani godevano in Valle d'Aosta e in Piemonte per il regio editto del14 5, si prevedeva l'abolizione dei privilegi di viérie e souste, colla riserva di produrre un conveniente regola– mento per il passaggio del Gran San Bernardo, che sarebbe stato inserito nella stessa convenzione. La stessa abolizione, con analoga riserva di stabilire un regolamento, era prevista per la strada del Sempione negli stati del Re e della Repubblica. Le mercanzie e gli effetti destinati a Domodossola e al Sempione e viceversa sarebbero stati soggetti, in rutti gli Stati di Sua Maestà, a un pedaggio o diritto di transito non più grave di quelli che fossero destinati a Intra e al San Gottardo. 87 La tavola era stata assai frugale. Si bevve del vino dei religiosi, « blanc de la mare" che ricavavano da certe loro vigne di Martigny. I Vallesani avevano portato solo quattro belle trote. Pregarono Vigner di accettare un invio del loro tabacco, che egli aveva trovato buono, ma egli rifiutò, colla scusa che essendo tenuto a vegliare sul contrabbando non avrebbe potuto lasciare entrare del tabacco per suo conto. Vignet non fece difficoltà per sedersi a capotavola avendo alla sua destra il Gran Balivo« qu'ils regardent comme le prince de la République "• a sinistra il prevosto «avec sa eroix de pierres fausses »; deTillier sedeva in faccia al tesoriere Sigriesten, più oltre il segretario dei Vallesani, il procuratore del convento, i due geometri e uno scalpellino cheaveva preparato tre cippi: salvo la lavorazione di queste tre pietre, non vi furono spese in comune. Vignet fu alloggiato nella stanza del prevosro. I discorsi con Wegener caddero sulla situazione politica del momento eVignet sentì che i Vallesani erano restii a concedere l'eventuale transito di truppe sabaude nel bassoVallese, perché ciò avrebbe irritato le potenze straniere, alle quali una rale concessione era stata negata. Inoltre, capì che da parre della Repubblica non vi era voglia di rinnovare l'alleanza e si riteneva che questa non sarebbe stata gradita dalla Francia. 76

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