- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
UNA PIETRA DI CONFINE E UNA SORGENTE: VERTENZE SE.ITECENTESCHE SUL GRAN SAN BERNARDO riferiva in particolare al ricchissimo barone Stockalper, banneret di Briga, che da tem– po lavorava per rovesciarlo e che aveva pubblicamente sostenuto che la delimitazione convenuta l'anno prima poteva avere conseguenze funeste per la Repubblica, sì che nell'ultima Dieta Wegener aveva rischiato di non essere confermato nella sua carica. Disse poi a Linty che a chi gli avesse chiesto dei motivi della sua presenza avrebbe detto che doveva vedere una collezione di cristalli che egli possedeva a Viège, dove il valdostano poteva recarsi mentre egli avrebbe esaminato il progetto del trattato. Peraltro sarebbe stato impossibile definirlo prima della Dieta. Per la sua discussione si sarebbe dovuto convocare un consiglio generale straordinario in ogni dizain, il che avrebbe fatto molto rumore. Poi, il 4 novembre, Wegener disse che avrebbe presen– tato il progetto così come era stato redatto a Torino, ma con alcuni cambiamenti. Poiché si era risolto nell'ultima Dieta che per il momento non bisognava rinnovare l'antica alleanza, occorreva togliere ogni riferimento in proposito, anche perché non si era mai sentito che la Repubblica considerasse questi antichi trattati come sca– duti. Per l'abolizione dell' aubaine un'aggiunta alla convenzione già firmata sarebbe stata meglio accolta che una nuova convenzione. Bisognava però togliere la clausola per cui gli aventi causa forestieri sarebbero stati trattati come i nativi, perchè questi avrebbero sospettato che quelli potessero esercitare il retratto su beni venduti da un agnato. Occorreva togliere l'impegno di ciascuno dei contraenti a non consentire il passaggio a chi volesse attaccare o molestare lo Stato dell'altro. Infine Wegener concesse che, se doveva riferire in merito alla Dieta, avrebbe dichiarato che questa richiesta era giusta. Quanto alla soppressione delle soustes, non bisognava parlare di indennizzi degli attuali detentori, essendo libero ogni Stato di fare quanto ritenesse giusto, e che non bisognava parlare della costruzione di depositi dinanzi all'Ospizio, per non far nascere false idee negli abitanti del paese. Wegener desiderava che i suoi superiori non fossero sollecitati a decidere, perché (aveva inteso il Linty) così lui, che mirava a sopprimere le soustes del Sempione insieme con quelle del Gran San Bernar– do, avrebbe avuto il tempo di superare le difficoltà che gli avrebbe opposto il barone Stockalper che era proprietario delle prime. In seguito a questi colloqui il conte Per– rane inviò il 27 novembre a Wegener, perché lo presentasse alla prossima Dieta, un progetto di convenzione emendato come egli aveva richiesto, tranne che nella clau– sola relativa all'impegno di non consentire il passaggio ai rispettivi nemici: questa per la Corte torinese rivestiva un'importanza essenziale, e quindi veniva aggiunta al terzo articolo relativo alla soppressione delle soustes e al transito sul Gran San Bernardo. Quanto all' aubaine si prevedevano mezzi di risoluzione delle eventali controversie tra i privati interessati. Si offriva infine alla Repubblica di poter acquistare negli Stati sabaudi il sale di cui potesse aver bisogno a condizioni da trattare di volta in volta. 89 89 Penale carteggio ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. I. Registredes lettm d eS.E monseigneu le comte Perron il monsieurWégener à !'occasion de fa commission donnée nel 1779 il Linty pour triliter ilvec lui. 79
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