- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014
GUIDO GENTILE di quelli di Saint-Pierre e di Saint-Brancher contro l'abolizione delle soustes, mentre quelli di Martigny e Saint-Maurice sarebbero stati d'accordo. Al che Vignet replicò ridendo che non poteva credere che queste comunità si opponessero da sole, poiché il loro antico privilegio nuoceva al commercio di cui avrebbero potuto approfittare attualmente, così come ben sapevano le comunità di Saint-Rhémy e di Étroubles, e il passaggio sul valico si sarebbe interrotto se non si giungeva a un aggiustamenteo conveniente. Alla fine il verbale delle operazioni fu semplice, come volevano, ed essi promisero che avrebbero riportato ai loro superiori le sue dichiarazioni e le sue proteste. Il desinare che seguì fu assai triste malgrado Vignet cercasse di rallegrarlo portando il discorso su altri argomenti. Dopo il caffé i Vallesani gli parlarono anco– ra della questione delle soustes come dell'unico ostacolo alla conclusione del trattato e dissero che si sarebbe potuto sospendere il privilegio per vedere se, crescendo il passaggio e facendosi delle riparazioni alla strada dalle due parti, le comunità non soffrissero le perdite da loro temute. Si era infatti supposto, nella loro Dieta, che il Re volesse vietare ogni passaggio diverso dal Moncenisio e annullare il Gran San Bernardo col sopprimere le soustes. 91 Allora Vignet ebbe buon gioco a far notare che le proposte del Re miravano proprio al contrario, al che essi riconobbero che la cosa, se fosse stata rappresentata così alla Dieta, sarebbe passata senza dubbio, ma che occorreva che persone ben competenti provvedessero al regolamento che si era proposto di redigere prima del trattato. Ma non accennarono mai al fatto che lari– serva per esigenze strategiche aggiunta al terzo articolo avesse creato delle difficoltà. Dissero che il Re, in base agli antichi trattati, avrebbe avuto il diritto di passare per il Vallese a soccorrere la Savoia ma che ciò era caduto in desuetudine perché la Re– pubblica avrebbe allora dovuto impegnarsi a contrastare il passaggio di altri. Al che Vignet rispose che essi si limitavano a ripetere una ragione conforme alloro sistema e alle loro alleanze. Qualcuno gli confidò infatti che la Repubblica era preoccupata dei sentimenti del Corpo elvetico e della Francia. Quanto a Wegener, che si diceva dovesse essere deposto per essersi venduto alla casa di Savoia, il nostro pensava che lo si dovesse piuttosto credere complice della Francia, perché là servivano i suoi figli ed egli era in buoni rapporti col residente francese a Sion. Poi, invece, ritenne che Wegener si fosse scontrato nelle solite resistenze poiché mirava a risolvere l'intero problema delle soustes, anche di quelle del Sempione. Qualche tempo dopo tale Zimmerman da Viège riferì che il trattato della cui proposta Wegener si era fatto latore presso la Dieta era stato respinto per l'animosa opposizione di un cospicuo personaggio suo avversario. 91 In una lettera del16 stesso mese Vignet riferisce che i Vallesani temono di essere privati del loro commercio colla Valle d'Aosta, dove vendono bestiame e formaggi, loro sola risorsa, e dove portano a svernare parte delle loro mucche. Nello stesso paquet si conserva una memoria delle Regie Gabelle sul commercio tra gli stati del Re e il Vallese, rimessa all'Ufficio di Stato degli Esteri il23 novembre 1780, previo esame del conte Tonengo. 82
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