- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2014

GUIDO GENTILE Tuttavia quello che si era annunciato come un nuovo sviluppo nelle storiche trat– tative si arenò alle soglie dell'epoca rivoluzionaria. Ancora nel 1792 si doveva af– frontare l'esigenza di assicurare il passaggio del Gran San Bernardo in modo per– manente anche nella cattiva stagione, ma la comunità di Saint-Rhémy non poteva provvedere da sola ai lavari occorrenti. Perciò il sovrano propendeva a far concor– rere altre due o tre comunità vicine e anche a far ridurre i pedaggi sulla strada che conduceva dalla capitale al valico. Peraltro tali disposizioni sarebbero state inutili se non avessero avuto il riscontro di analoghi provvedimenti da parte del Vallese. 98 Una breve reviviscena ottocentesca della questione del confine Il confine di Stato sulla montagna del Gran San Bernardo, non essendo stato fis– sato in un trattato definitivo di delimitazione e coll'apposizione di termini stabili, continuò a essere percepito dalle comunità di frontiera come il limite, piuttosto approssimativo, dei loro rispettivi territori. Così la linea divisionale, anziché seguire l'articolato disegno che era stato tracciato nella convenzione provvisoria del 1778 secondo le creste delle montagne, le eauxpendantes e la pietra di Fontaine Couver– te, si configurava nelle mappe catastali dell'età napoleonica 99 come una schematica linea spezzata, tesa tra la crete Fontanin, la Punta di Dronaz, il lago, e la crete di Mont-Mort. Il che rispondeva all'indole di uno strumento fiscale indifferente a luoghi improduttivi e impervii. A tali fonti si atteneva nel 1817 l'intendente di Aosta, Réan, fornendo all'Ufficio di Stato per Interni un ragguaglio sui confini del ducato di Aosta coll'estero: per il territorio di Saint-Rhémy il confine scendeva dalla cresta di Drone o Dronaz fino allago del Gran San Bernardo, dove presso la grande route si trovavano le due pietre cogli stemmi, quindi passava il lago, di cui si riteneva che la metà settentrionale appartenesse al Vallese e la meridionale ai domi– ni di Sua Maestà, e saliva alla cresta del Mont-Mort. 100 98 Lettera del15 dicembre 1792 del conte Graneri dall'Ufficio di Stato per gli Affari Interni al conte di Hau– teville. ASTO, Corte, D.AO.VALL., categ. 2, paquet 3, 2. 99 ASTO, Sezioni Riunite, Catasto, B. 165, Atlas parcellaire de la commune de Saint Rhemy. canton de Val– pelline, arrondissement d'Aoste, Département de la Doire, terminé mr le temzin le 25 novembre 1811 sous l'administration d e m'Auguste jubé baron de la Porefle préftt, m' Marcoz Emanuel maire et sous la direction de m La!lemand directeur des contributions, m Furno ingénieur en chef, par m'Rubino ingénieurgéomètre du cadastre; ASTO, Corre, Carre topografiche per A e B, Saint Remy, Pian géometrique de la comune de Saint Remy levé en t:Xecution de farreté du Gouvemement du l?"'' bnmzaire an XI, terminé le 31~' septembre 1806, Furno ingénieur géomètt-e en chef Robino ingenieur géomètre seconddire. l 00 ASTO, Comm. Gen. Confini, mazzo 20, 24. I: intendente aggiunge che nessuno tra i sindaci interpellati è a conoscenza di documenti, trattati o convenzioni che determinino i limiti o confini dei loro comuni col Vallese. Per l'occasione il geometra Zemoz ricavò dalle mappe catastali napoleoniche una Copie in partequa de la carte topoffaphique des communes d e Saint-Rhémy. Saint Oyen etEtroubles datata 8 aprile 1817. ASTO, Comm. Gen. Confini, mazzo 20, 22. 86

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=