- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015
Baptistae caput gerens et cuncta ma/a terrens: ag iografia e iconografia d i san Grato d i Aosta alla fi ne del med ioevo1 LUCA JACCOD Il n'y a pas de saints, il n'y a que des images des saints. Potremmo parafrasare così, adattando una formula proposta di recente da Guy Philippart2, il programma del convegno L'image des saints dans !es A!pes occidenta!es à lafin du MoyenAge. In que ste pagine, discutendo di specificità iconografiche, affronteremo il caso di Grato di Aosta. La parte del versetto della messa del santo che abbiamo scelto come titolo per questo intervento - Baptistae caput gerens, et cuncta ma/a terreni' - ne illustra sinteticamente il contenuto: l'affermazione nel tardo medioevo di un'immagine del santo vescovo di Aosta, legata ora al suo ruolo di inventore della testa di Giovanni Battista, ora al suo essere un potente taumaturgo, ora a entrambe queste dimen sioni. Il problema sarà affrontato da un punto di vista parziale; sul tavolo ideale di questa riflessione troverete due strumenti principali: un testo, la Magna !egenda sancti Grati, così come viene letta nella cattedrale di Aosta all'inizio del)(\/secolo, e un punto di riferimento iconografico nella selezione di opere che richiameremo, per la maggior parte riferibili alla seconda metà dello stesso secolo. Il contributo, che propone i frutti della ricerca presentata dall'autore al convegno internazionale organizzato presso il Musée d'art et d'histoire di Ginevra nei giorni 1 7 e 1 8 giugno 2013, è pubblicato nel volume che ne raccoglie gli atti, L'image des saints dans !esAlpes occidentales à lafin duMoyen Age, a cura di S. AllALLÉA, F. ELSIG, Roma 201 5 (I libri di Viella. Arte), pp. 1 13-133. 2 G. PHILIPPART, Le riche et encombrant héritage dejean Bolland (1643) et lefontome hagiologique, in Hagio graphie, idéologie etpolitique au MoyenAge en Occident (Actes du colloque international du Centre d' É tudes supérieures de Civilisation médiévale de Poitiers, 1 1-14 septembre 2008), a cura di E. Boz6KY, Turnhout 201 2 (Hagiologia, 8), p. 24: « Il n'y a pas de saints, il n'y a que des hagiographes ''·M. GouLLET, Conclusions, in Hagiographie cit., pp. 5 1 3-514, sottolinea a ragione che la formula « n'est pas si provocatrice qu'elle n'en a l'air » (p. 5 1 3). 3 P.- É . Due, Culte desaint Gmt éveque etpatron du diocèse d'Aoste, I-VIII, Turin-Aoste 1 892-1897, Il, p. 8: « Ora pro nobis, Grate, Christi praesul beate; nam es Augustae pater, cuius est Virgo mater; Baptistae caput gerens, et cuncta mala terrens: per te semper regamur, ut nos digni fruamur gaudiis sempiternis , (versetto del graduale della messa della traslazione di san Grato). Il secondo versetto del graduale è presente nel Mis sale ad almae ecclesiae Augustensis ritum, Augustae Praetoriae 1733, p. 398; è assente invece dal Missale ad almae ecclesiae Augustensis ritum novissime recognitum, Augustae Taurinorum 1617, [ 1 50v. Gionata Brusa, che ringraziamo, segnala la presenza del versetto dell'alleluia di san Grato in un graduale prosario del XVI secolo: BGS, Cod. 58, [ 278v; R. AMIET, Repertorium liturgicumAugustanum. Les témoins de la liturgie du diocèse d'Aoste, Il, Aoste 1974 (MLEA, l), pp. 149-153. Nonostante la sua importanza, la liturgia rimarrà tuttavia sullo sfondo di queste pagine; san Grato non ha ricevuto finora la medesima attenzione riservata a un altro santo valdostano, Orso: P. PAPONE, V. VALLET, Storia e liturgia nel culto di S. Orso, in BASA, n.s., VII (2000), pp. 2 17-400. 1 1
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=