- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015

LucA ]Accoo Prima di entrare in argomento ricapitolando le tappe dell'evoluzione del culto di san Grato nei secoli centrali del medioevo, una domanda tuttavia si impone: chi è Grato di Aosta? « Grat est pour nous un nudum nomen » rispondeva nel 1 984 il liturgista Robert Amiet4• Ma non è sempre stato così: lunghe generazioni, dappri­ ma di silenzio, poi di liturgia, scrittura della santità e devozione hanno rimpolpato e plasmato quel nudum nomen, conferendogli un'esistenza autonoma, prima che la storiografia contemporanea tornasse a scarnificarlo5• Dall'uomo al santo Il presbitero Grato, delegato dal vescovo di Aosta Eustasio, sottoscrive per lui gli atti del sinodo della provincia ecclesiastica di Milano, presieduto dall'arcivescovo Eusebio nell'agosto o settembre 45 16• A partire dalXVII secolo la tradizione erudi­ ta e gli storici locali identificano questo Grato con il successore, immediato o me­ diato, di Eustasio. Uno degli argomenti a favore di questa tesi si ricava dalla Passio Acaunensium martyrum, nell'interpolazione B che risale alla fine del V o all'inizio del VI secolo e che narra il ritrovamento del corpo del martire tebeo Innocenza e la sua traslazione ad Agaune da parte del vescovo locale Protasio, con la partecipa­ zione dei suoi omologhi Domiziano di Ginevra e Grato di Aosta, intorno al 4707• Non si conosce l'anno della morte di Grato, verso la fine del V secolo, ma è noto il giorno della sua depositio nell'area cimiteriale a est della città di Aosta, in una tom­ ba privilegiata all'interno della chiesa cruciforme paleocristiana. È il 7 settembre, come risulta dall'iscrizione sepolcrale in bardiglio tuttora esistente: Qui riposa in pace Grato, vescovo di santa memoria, deposto il 7 settembrl'. E qui finisce il Grato "della storià', il cui nomen giunge a noi, come abbiamo vi­ sto, attraverso tre sole fonti, due letterarie e una epigrafica. Ben altrimenti ricca la fisionomia del Grato della liturgia, dell'agiografia e del culto, san Grato appunto. 4 R. AMI ET, MartyrologiumAugustanum, in Io., Repertorium liturgicumAugustanum. Martyrologium Augusta­ num, III, Quart-Aoste 1 984 (MLEA, 7), p. 1 84. 5 Non è questa la sede per proporre una bibliografia esaustiva su san Grato e per discutere i contributi dei singoli autori; per quanto segue siano sufficienti in generale P.- É . Due, Cultedesaint Gr n t cir.; Io., Il vescovo san Gratofiwri della diocesi aostana, [1 902-1903], ora in Recherches, III, Aoste 1 971, pp. 5-43 (I); IV, Aoste 1972-1973, pp. 1 33-167 (II); VI, Aoste 1976, pp. 263-308 (III); A. P. FRUTAZ, Lefontiper la storia della Valle d'Aosta, [1966], Riedizione con le note aggiunte a wrn di Lino Colliard, Aosta 1 998, specialmente pp. 8 nota 2, 9 nota 2, 177-1 83, 289, a cui rimandiamo per ulteriori indicazioni bibliografiche e, soprattutto, per i riferimenti alle fonti non citate esplicitamente. 6 Fonti, p. 9 nota 4: « Ego Gratus presbyter directus ab episcopo meo Euthasio ecclesiae Augustanae, vice ipsius in omnia supra scripta consensi et subscripsi ». 7 Ibidem, p. 9 e nota 2. 8 Ibidem, p. 8 nota 2: « Hic requiescit in pace sanctae memoriae Grarus episcopus deposirus sub die VII idus septembris ». 12

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=