- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015

AGIOGRAFIA E ICONOGRAFIA DI SAN GRATO DI AOSTA ALLA FINE DEL MEDIOEVO tercessione: nell'opinione diffusa Grato protegge dalle tempeste. Ma chi è questo Grato? Per un interlocutore del "XV secolo non ci sono dubbi: è il vescovo di Aosta contemporaneo di Carlomagno, l'inventore della reliquia di Giovanni Battista, il santo della leggenda. Sceso nella tomba alla fine del V secolo l'uomo, il santo del culto vive dunque nell'VIII: la transustanziazione agiografica, che trasforma un personaggio storico in un essere surreale Is , nel caso di Grato si è spinta oltre, complice la mancanza di un testo da cui trarre il primo. Considerati dall'alto del XXI secolo, l'uomo e il santo infatti non sono più lo stesso individuo. Non così per tutto il medioevo, quando tale divaricazione non esiste e . . . il n'y a que des hagiographesi9• Scrittura della santità: la Magna /egenda sancti Grati Dopo la traslazione delle reliquie, la composizione della Magna legenda sancti Grati (BHL 3634a), datata normalmente agli anni Settanta del XIII secolo con un'ag­ giunta della fine del XIV, rappresenta un altro momento forte della valorizzazione del santo: l'agiografia viene in soccorso della liturgia, che necessita di testi per l'uffi­ cio della sua festa. La tradizione che si cristallizza verso la metà del XVI secolo sotto la penna del canonico cattedrale Jean-Louis Vaudan - finora non smentita, ma neanche confermata - attribuisce la redazione dell'ufficio di san Grato a un altro canonico cattedrale, Giacomo de Curiis20• Il nudum nomen di Grato si veste così di 18 Prendiamo a prestito e usiamo liberamente alcune espressioni di PHILIPPART, Le riche et encombmnthéritage cit., pp. 16, 1 7, 1 8, passim, che alle pp. 18-19 spiega così la sua scelta: « J'ai usé trois ou quatre fois déjà des vocables transsubstantié ou surréel; je l'ai dit, ce n'est pas par coquetterie, c'est pour éviter canonisé ou honoré d'un culte. Le premier, canonisé, attire l'attention sur le contrale de l' Église; le second, honoré d'un culte, l'attire sur la vénération supposée et incertaine des fidèles. En disant transsubstantié ou surréel, c'est du statut de ces morts, de ces "morts très spéciaux" comme disait Peter Brown, que je parle ». 19 Ibidem, pp. 23-24; cf. sopra, nota 2. 20 VAUDAN, Catalogus cit., 39, p. 259: << Venerabilis dominus Iacobus de Curiis de Sala, canonicus Auguste, edidit officium divi Grati quo de presenti, adveniente solemnitate, urimur. Obiit 1385 ». Obiit 1385: « Un evidente errore di scrittura>> secondo Frutaz nelle Fonti, p. 177, che colloca la sua morte al 23 settembre 1 285, richiamandosi alle notizie obituarie (Liber reddituum capituliAuguste, a cura di A. M. PATRONE, To­ rino 1 957 (Miscellanea di storia italiana. Serie 4, vol. 2), pp. 133-134; Les « Obitus" et !es notes margina/es duMartyrologe de la Cathédrale d'Aoste (XIII' siècle), a cura di O. ZANOLLI, in Sources et documents d'histoire valdotaine, I, Aoste 1 982 (BAA, 1 3), p. 5 1). Rileviamo tuttavia come il riferimento a Giacomo de Curiis e all' officium di san Grato cada in VAUDAN, Catalogus cit., p. 259, tra il paragrafo 38 dedicato al vescovo Fer­ randini { 1376-1 399) - di cui sottolinea l'impegno per la promozione del culto del santo - e il paragrafo 40 consacrato a Pietro di Sonnaz (1399-1410), di cui ricorda la deliberazione sinodale del lO maggio 1407 {cf. sopra, nota 17 e testo corrispondente). La questione merita un approfondimento, così come il rapporto tra la Magna legenda e le Lezioni per la festa del santo {cf. sotto, testo corrispondente alla nota 36), « compilate sui §§ 29-42 della Magna legendaS. Grati>> secondo Frutaz nelle Fonti, p. 196. In queste pagine, riferendoci al compilatore della Magna legenda, parleremo genericamente di agiografo, « chiunque ei siasi stato » {F. SA VI O, Gli antichi vescovi d'Italia dalle origini a/ 1300 descrittiper regioni. IlPiemonte, Torino 1 898, p. 75). 1 5

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