- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015

AuGuSTA VITTORIA CERUTTI parati erano in crescita. Fu una scoperta sconcertante per me e generò incredulità nei glaciologi del Comitato che avevano appena dato alle stampe il Catasto dei ghiacciai italiani segnalando dal 1 929 (anno di inizio dei controlli sistematici sul Monte Bianco) al 1 958 (anno geofisico), contrazioni lineari di molte centinaia di metri: addirittura di 1 .500 per la lingua valliva del Lex Bianche, 1 .300 per quella del Triolet e di 600 per il Pré-de-Bard3! Malgrado l'iniziale incredulità, negli anni successivi la tendenza all'espansione si confermò in modo incontestabile ed io ebbi la ventura di poterla seguire sul massiccio del Monte Bianco, per l'intero suo corso, che durò ventisei anni. I ghiacciai del versante italiano del Monte Bianco sono una trentina, di dimensioni e di morfologie diverse. Essi, nel 1958, l'anno geofisico in cui fu redatto il già citato Catasto deighiacciai italiani, coprivano, complessivamente, una superficie di 4.066 ettari, circa i due terzi di quella che doveva essere stata l'estensione dei ghiacciai al culmine della Piccola Età Glaciale. Si era al termine di una fase di contrazione iniziata 35 anni prima. Nel 1 962 si manifestarono i primi sintomi della nuova espansione che, successivamente si af­ fermò decisamente. Era in corso da 1 3 anni quando, nel 1975, venne fatto il primo rilevamento aerofotogrammetrico dei ghiacciai valdostani4• Da quelle ortofoto, i ghiacciai del Monte Bianco risultarono, complessivamente, coprire 4.600 ettari, circa 600 in più di quelli rilevati nel 1 958. Bisogna tenere conto che le due valutazioni sono il risultato di calcoli basati su metodologie totalmente diverse: nel 1 958 l'area venne rilevata in base alla carto­ grafia al 25 .000 dell'Istituto Geografico Militare5 e ai dati desunti dalla campagne glaciologiche del CGI; il rilevamento 1 975 invece si basa sulle immagini del volo aerofotogrammetrico fatto nel settembre di quell'anno. Il loro confronto è alquan­ to problematico, tuttavia assai significativo riguardo al fenomeno in atto. Se accettiamo i risultati delle due indagini, sul Monte Bianco, l'aumento della superficie glacializzata fra il 1 958 e il 1 975 sarebbe stato mediamente di circa 35 ettari all'anno. La fase espansiva, dopo il 1 975, si prolungò per ulteriori 13 anni. Per cui, se il ritmo della crescita fosse rimasto quello dei primi 1 3 anni, nel 1988 i ghiacciai del versante italiano del Monte Bianco, complessivamente avrebbero dovuto superare l'estensione di 5.000 ettari, vale a dire circa il 23% in più dell'area rilevata nel 1 958. Si è trattato quindi di una espansione di notevole dimensioni. Essa ha interessato 3 C.N.R. Comitato glaciologico italiano, Catasto dei ghiacciai italiani anno geofisico 1957-58, Ighiacciai del Piemonte, vol. II, Torino 1 96 1 , pp. 173 (Lex Bianche), 201 (Triolet), 203 (Pré-de-Bard). 4 REGIONE AUTONOMA VALLE o' AoSTA e COMITATO GLACIOLOGICO ITALIANO, Catasto deighiacciai e del/e nevi perenni in base all'aerofotogrammetria 1975 (a cura di F. SECCHIERI). Opera inedita. 5 ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE, Carta topograjìca d'Italia alla scala 1:25.000. Rilievo fotogrammetrico 1947. 1 92

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