- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015
AGIOGRAFIA E ICONOGRAFIA DI SAN GRATO DI AOSTA ALLA FINE DEL MEDIOEVO La stessa progressione che Laurence Rivière delinea nel tempo possiamo ravvisare nel testo: proprio i capoversi di collegamento scandiscono il percorso dal vescovo la cui vita viene offerta come modello - nella prima parte Grato viene definito civitas supra montem, lucerna, speculum, lux, lucerna et speculum, è il pastor, il pater piissimus e il minister dulcis etpie consolacionis della sua comunità - i capoversi di collegamento, dicevamo, scandiscono il percorso dal santo esemplare all'inventore di reliquie al taumaturgo, dal santo vivo delle prime due sezioni al santo morto e intercessore dell'ultima. In essi è più forte la presenza dell'agiografo, che dà l'im pressione di non abbandonare mai il coordinamento dell'opera. All'inizio ricorda come Grato sia il tralcio della vera vite, che ha portato in vita frutti evidenti ancora oggi4I, ed espone l'intenzione di raccontare i miranda signorum della sua santità e la magnitudo del santo tanto nelle giravolte della vita quanto dopo la separazione da esse; un'idea che riprende al paragrafo 3 1 preannunciando i segni operati da Dio attraverso Grato prima e dopo il suo felice transito da questa vita42• Il capoverso 28, dopo la sezione biografica, riporta il lettore al tempo dell'agiografo: Ora poi la santa madre Chiesa, celebrando la memoria di un così grande padre e rallegrandosi di averepresso Dio un intercessore di talgenereper lapropria stabilità e per la salvezza deifedeli [. ..}43• I.:agiografia parla di sé, ricordando il contesto litur gico della lettura44, soprattutto Grato viene presentato nella veste di intercessor, per la soliditas della Chiesa e la salus dei fedeli: il racconto sta virando dall'esemplarità del santo vivo ai poteri del santo intercessore. Ma prima di proporre l'evidenza della militia triumphans del santo - probata (anche) grazie ai miracula - il narra tore inserisce la relazione del ritrovamento delle reliquie dei martiri tebei45• Nei paragrafi successivi aumenta il tasso taumaturgico della narrazione. La fama delle 4 1 Ibidem, 1, p. 1 84: « Ipse quidem vir sanctus et palmes vitis vere que est Chriscus [ ...] fruccum protulit tante bonitatis [... ] quod quantus exercuerit usque ad felicis vite consummationem inenarrabili pacuit effeccu et adhuc nostris diebus ostenditttr>> (corsivo nostro). Palmes vitis vere: cf. Gv 1 5, 1-2. 42 Ibidem, 2, p. 1 84: « Miranda namque signorum sue sanctitatis sueque predare vite diu diffusa per partes Ecclesie, et dono Dei corruscans magnicudo, tam in terrenis retenta anfractibus quam post felicem ab eis separationem, per ea patebit que, minus extensa verborum serie, vero habito respeccu ad condignum, infra subserentur, quo nostre capacitatis exilitas nostreque indaginis stilo applicata, actingit rarius apta commo ditas »; 3 1 , p. 190: << Merita quoque ipsius et pignera [sic] suae gaudiose premiacionis que Deus per eum signa et dona graciarum ante etposttransitum eius felicem de hac vita dignatus est estendere late etfido relntu protestantttr » (corsivi nostri). 43 Ibidem, 28, p. 1 90: « Nunc autem sacrosancta mater Ecclesia tanti patris recolens memoriam talemque gau dens habere pro sua soliditate et fìdelium salute ad Deum intercessorem [ ...] » (corsivi nostri). 44 Accade anche in altri luoghi della Legenda: Rolando « aut iugo fìdei subdidit imbelles, devota suasionum concurrente perseverancia sancti de quo agitur memoria, aut eliminaros ab ipsis partibus deiecit in fugam » (ibidem, 1 9, p. 1 88); « Et quidem repericur loco quem eius adornare nostro adhuc tempore memoria, scilicet in Augustensi civitate provincie Tarenthasiensis » (ibidem, 34, p. 1 92); « Pia tamen intercessione dulcissimi patris cuius nunc memoria recolicur » (ibidem, 43, p. 195; cf. sotto, nota 48; corsivi nostri). 45 Ibidem, 29, p. 190: « Sedantequam triumphantis militie eiusdem sancti presulis probata nororietas miraculis quantum imer mortales dacur intelligi in mediumproducatttr, nequaquampretereundum mentibus est rectis quod ipse pia functus sollicicudine [... ] » (corsivi nostri). 1 9
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