- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015

AGIOGRAFIA E ICONOGRAFIA DI SAN GRATO DI AOSTA ALLA FINE DEL MEDIOEVO Bona, di degna memoria (digne memorie), che verosimilmente è morta (t 1 403) al momento della redazione52• Terminando infine il racconto del miracolo e con esso la Legenda53, l'agiografo in­ nalza una lode a Dio, che viene in soccorso di quanti chiedono la sua benevolenza in ogni luogo (ubique) grazie alle preces di Maria - che ha un potere di intercessio­ ne universale - e qui (hic) per i merita di Grato, invocato frequentemente insieme alla prima54• Hic: nella diocesi di Aosta certo, ma anche e specialmente nella chiesa cattedrale dove queste lectiones vengono recitate5S, chiesa di cui Maria è dedicataria e che conserva le reliquie di Grato. L'affermazione del culto e l'iconografia Lepiscopato del già citato Giacomo Ferrandini imprime un nuovo slancio alla ve­ nerazione per il santo: il vescovo è il committente del Liber episcopi nel 1 390, fonda nel 1 380 una cappellania in onore dei santi Antonio e Grato nella chiesa cattedrale, mentre nel 1 392 pone sotto la tutela di Grato la nuova parrocchia di Valgrisenche. Nel suo testamento del 4 luglio 1 399 destina inoltre una certa quantità di argento per donare alle sue reliquie una più degna sistemazione. Alla cassa reliquiario di san Grato si lavora già nel 1 4 1 5, durante l'episcopato di Ogerio Moriset ( 141 1 - 1 433). 52 Ibidem, 44, p. 195: << Constat digne memorie illustrem dominam Sabaudie comitissam Bonam de Borbonio nuncupatam [...] ». 53 Rinviando a una diversa occasione l'esame del racconro dei §§ 44-46 (ibidem, pp. 195-196), che sono anche prova di una devozione legata al potere taumaturgico della/e reliquia/e del samo, constatiamo come il convinci­ mento condiviso secondo il quale san Grato protegge la diocesi dalle tempeste e che il vescovo Pietro di Sonnaz richiama nel 1407 si alimenta di esso e lo corrobora a sua volta, come mostrano gli echeggiamenri tra i due testi: Magna legenda cit., 43, p. 1 95: «Felix est etprobata securitas nostro hic presertim et patrio incolatuAu­ gustensi, quod, licet interdum aereis turbacionibus. tumorum incussione corruscacionum et minis toni­ truorum, ut solitarum moris est seculi rempracio­ num nostrorum exigentibus cumulis reatuum ter­ reamur, pia tamen intercessione dulcissimi patris cuius mmc memoria recolitur, sed previa Dei propicianre misericordia, quoniam licet indigni quesitis suffra­ giis adspem certam reducimur graciam obtinendam, ut sepe quamvis ingrati comperimus nunquam aut raro dampnis percellimur fulgorum vel tempesta­ rum aliorum respective vicinorum isti patrie Iaea- rum» (corsivi, grassetti e sottolinearure nostri). L'<<Extractw Anniversariorum» cit., p. 243: «Nos, Franciscus Petrus Sonatii, episcopus Augusrensis, ordinamus, quia meritis beati Grati, conf'i!ssoris, pa­ troni ecclesie nostre cathedralis, cuius corpus in ipsa ecclesia extitit canonice relevatum, opinione communi fulgura repelluntur a territorio totius nostre dio­ cesis Augustensis, ordinamus quod fesrum ipsius in qualiber ecclesia nostre diocesis sollempniter ce­ lebrerur die 7' septembris anno quoliber et ab omni opere servili cessetur>• (corsivi, grassetti e sotrolinea­ rure nostri). 54 Magna legenda cit., 46, p. 196: « Dantur ergo laudes Deo qui purissime Virginis Marie matris precibus ubique et hic Grati meritis frequenter cum ea implorati subvenir et dar veniam pascentibus ». 55 Fonti, p. 1 84: « Queste lezioni erano adoperate nella sola cattedrale di Aosta ». 2 1

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