- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015

LucA ]Accoo Nel 1 42 1 l'orafo Jean de Malines viene chiamato a sostituire il defunto maestro canavesano Guglielmo di Locana per il completamento dell'opera. eanno prima Grato viene associato ad Antonio quale patrono della parrocchia di Valtournenche appena eretta. Sempre nel 142 1 Francesco di Challant offre alla cattedrale la testa reliquiario della mandibola di san Giovanni Battista (si ricordi come la narrazio­ ne del ritrovamento della sua testa occupi una parte considerevole della Legenda) . Poco dopo, intorno al 1430, arriva adAosta il busto reliquiario di san Grato donato da Amedeo VIII. Rileviamo come in questo caso l'incoraggiamento al culto prenda origine dall'esterno della diocesi, dove il simulacro del santo giunge recando con sé una forte impronta sabauda, plasticamente esplicita nel prezioso fermaglio con lo stemma di famiglia appuntato sul suo petto. Finalmente, nel 1 458, è pronta anche la cassa reliquiario e il vescovo Antonio di Prez ( 1444-1 464) vi trasla solennemente le reliquie del santo, consacrando una nuova fase di espansione del culto: se negli anni 1 390- 1 420 assistiamo alla sua diffusione su scala diocesana, san Grato ha ora infatti travalicato quei limiti per propagarsi nell'insieme delle terre alpine soggette alla famiglia Savoia, insieme ai questuanti che le percorrono portando con sé le sue reliquie56• È sufficiente richiamare qui l'invio di un braccio reliquiario di san Grato realizzato nel 1 432 alla parrocchia natale di Conflans (Savoie), di cui Grato diventa il titolare, da parte di Ogerio Moriset, che ricorda come la tutela del santo si estende sui frutti delle terre dove viene invocato devotamente57• Aggiungiamo gli affreschi della cappella di San Grato di Vulmix, frazione di Bourg-Saint-Maurice (Savoie), dove intorno al 1460 Giacomo d'Ivrea dipinge l'invenzione e la traslazio­ ne della reliquia di Giovanni Battista e Grato figura quasi come portabandiera di casa Savoia58• 56 « Les queres de Saim Grar comme la dévorion envers ce saim suivirem pas à pas !es agrandissemems de la Maison de Savoie, er là où celle-ci plamair sa croix, Saim Grar ne rardair pas à erre connu er invoqué comme prorecreur du peuple »: P.- É . D ue , Culte desaint Grat cir., II, pp. 22-29 (cirazione da p. 23); Io., Il vescovo san Grato cir., I, pp. 16-23. Per l'ampia diffusione del culro di san Graro fuori della diocesi aostana, specialmente in erà moderna, Io., Il vescovo san Grato cir.; M. SABAUOUS, Culte de saint Grat en Savoie, in "Le Flambeau", XII n. 3 (1965), pp. 43-59; XIII n. l (1966), pp. 60-74; XIII n. 2 (1966), pp. 61-74; XIII n. 4 ( 1966), pp. 109- 1 1 9; XIV n. 2 (1967), pp. 1 1 5-127; T. M. C A FF A RA TTO , Ilwlto di san Grato aMonca­ lieri, in BASA, XLVIII (1977), pp. 357-376; R. D Evo s, Le wltepopulaire de saint Grat dans l'ancien diocèse de Genève-Annecy, in Le culte et ses rites cir., pp. 109-120; M. ]ULLIAN, Le culte de saint Grat en Savoie, in Atlas wltureldesA lp es occidentales, a cura di C. JouRDAIN-ANNEQUIN, M. LE BERRE, Paris 2004, p. 379; L. RIVIÈRE CIAVALDINI, Saint Grat en Savoie, in Atlas culture! cir., p. 378; GAUTHIER, Saint Grat cir. 57 « Beati er gloriosi Chrisri pomifìcis Grati episcopi Augusrensis [...] meriris anendemes [ ...] considerames quamo plus eiusdem beati Grati virrures per orbem universum digne effundemur, mulro largius laudes eius exereri er per plurimos devorione ad eius digna suffragia posrulandum commoveri: diu sua virrurum er meri­ rorum praerogariva, diversa rerrarum spada, in quibus devote laudibus exrollumur, a peste, clade er fame frucribus rerrae universis indemnibus praeservames [...] »: HEA, IY, Chiìrel-Saim-Denis 1 909, pp. 367-368 nora l (citazione da p. 368). 58 GAUTHIER, Saint G m t cir. , p. 170; fuviÈRE CIAVALOINI, L'encadrement religieux cir., pp. 1 38, 139, 145. 22

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