- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015
AGIOGRAFIA E ICONOGRAFIA DI SAN GRATO DI AOSTA ALLA FINE DEL MEDIOEVO All'agiografia - lo abbiamo visto - sono dunque correlati fenomeni di grande signi ficato, come le creazioni dell'arte. Nella seconda metà del XV secolo nasce inoltre l'iconografia specifica di san Grato, con l'attributo della testa del Battista, destina ta a divenire tradizionale59• Ne sono ancora privi - significativamente - la lettera iniziale miniata delle Lezioni del Liber episcopi ( 1 390, fig. 1)60, l'icona argentea del santo apposta alla cassa reliquiario (fig. 2) e il san Grato degli stalli della cattedrale (circa 1469), mentre il capo del Precursore compare per esempio nella statua lignea del santo proveniente dalla parrocchiale di Quart (ultimo quarto del ){\/ secolo, fig. 3) e nel Grato degli stalli della collegiata dei Santi Pietro e Orso ( 1 487, fig. 4) . Il santo cefaloforo si afferma anche fuori diocesi: a Vulmix negli anni Sessanta (fig. 5)61, ma entro la fine del secoloXV lo troviamo per esempio sulle pareti delle cappelle di Saint-Grat di Lucéram (Alpes-Maritimes, verso il 1480)62, di Saint Sébastien di Venanson (Alpes-Maritimes, 1481)63 e di Notre-Dame du Coignet della frazione Les Arnauds di Bardonecchia (Torino, 1 496) . Sempre alla seconda metà del XV secolo risale l'altra iconografia classica di Grato, che merita una sottolineatura: è legata non al suo ruolo di inventore della reliquia del Battista, bensì al suo potere taumaturgico. Muove infatti i primi passi nella storia dell'arte anche il Grato "meteorologo", il santo che da vivo seda con le sue orazioni una tempesta in alto mare e che da morto placa la furia degli elementi e tiene lontani i fulmini dalla diocesi di Aosta64, specializzandosi - si pensi alle parole 59 0RLANDONI, La cappella di San Grato cit., pp. 99-103. Le più amiche raffigurazioni conosciure del samo sono invero impresse sui sigilli dei vescovi Giacomo (1213-1219) e Bonifacio (1220-1243): Graro vi è rappresemaro in piedi, con vesti pomifìcali e pasrorale, in ano di benedire, e soltanto la leggenda nell'esergo precisa la sua identità (Fonti, p. 8 nota 2). Possiamo oggi retrodatarle di qualche anno, all'episcoparo di Gualberro ( 1 186-1212): un sigillo apposto a un documento del 1 206 presenta infani le medesime caratte ristiche (ASO, 6A 4; il breve con cui il vescovo infeuda un'alpe ai suoi uomini di Cogne è pubblicaro da L. CIBRARIO, D. C. PROMIS, Dommenti, sigilli e monete appartenenti alla storia della monarchia di Savoia, To rino 1 833, pp. 1 14-1 1 5). Ringraziamo il donor Raul Dal Tio per averci suggeriro di rileggere con maggiore anenzione la Vita di san Grato vescovo epatrono della città e della diocesi diAostapotente contro ifulmini, le tempeste egli animali nocivi ai campi, Monza 1 864, che a p. 8 1 riporta ambiguamente la notizia, ripresa da P.- É . Due, Cultedesaint Grat cit., VIIb, p. 3 nota l . 60 BCCA, Cod. 3 , f. 90r. 6! Al 1450 circa si fa risalire invero la rappresentazione del san Grato cefaloforo del polittico di san Giovanni Battista dipinto da Jacques Durandi: L. F. THÉVENON, L'artdu moyen-!tge dans !es Alpes méridionales, Nice 1983, p. 1 5; P. RoQUE, Lespeintresprimitifi niçois. Guide illustré, Nice 2006, pp. IO, 2 1 , 1 08-109. 62 THÉVENON, L'artdu moyen-!tge cit., p. 24; P. DE BEAUCHAMP, L'artreligieuxdans !esAlpes-Maritimes. Architec ture religieuse, peintures mura/es et retables, Aix-en-Provence 1990, p. 54; M. WILLEMIN, Les chapellespeintes de Lucéram, Nice 200 l , pp. 20-24, 34-35; G.-P. L ECLE R C , Chapellespeintes dupays niçois, Aix-en-Provence 2006, pp. 1 2, 1 4, 1 7, 25, 58, 1 02; RoQUE, Lespeintres cit., pp. 14, 1 4 1 , 202-204. 63 THÉVENON, L'artdu moyen-!tge cit., pp. 24, 32-33; DE BEAUCHAMP, L'art religieux cit., pp. 65-66; L EC L ERC , Chapellespeintes cit., pp. 25, 53-56; RoQUE, Lespeintres cit., pp. l O, 140, 242-247. 64 Per la tempesta sedata Magna legenda cit., 37, pp. 192-193 (cf. sopra, nota 46 e tesro corrispondente); per il miracolo di Bona ibidem, 43, 45-46, pp. 195-196 (cf. sopra, note 48 e testo corrispondente, 53); per gli statuti di Pietro di Sonnaz del 1407 cf. sopra, note 17 e testo corrispondente, 20 e 53. 23
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