- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2015
NUOVE RICERCHE SULL'AUTORE DE DIMANTDEjliSUS-CHRJST cipauté [ ... ] Dans cette retraite, il consigna jour par jour ses actions, ses réflexions et ses résolurions dans une espèce de journal rédigé en latin ; il écrivit plusieurs Méditations, !es Moyens propres à obtenir la vraie dévotion à la Très-Sainte-Vierge, et des Pratiques pour chaque jour de la semaine. Les pensées spirituelles que l'o n a de lui et qui font suite à sa biographie publiée en italien commencent à cette époque et ont pour titre : Riflessioni, lumi epropositi dell'eremita E Gio. Antonio Pellissier, tratti da' suoi libri di memoria, ritrovati dopo la di lui morte [ . .. ] Vers le mois d'octobre de la meme année, il descendit du Monte vergine dans la terre de Paterno, diocèse d'Avellino et Trigento [ ... ] Au mois de juillet de l'année suivante, 1753, il se rendit à Naples, où il fut accueilli avec joie par la duchesse de Pesce qui pour l'avoir dans son voisinage lui fit donner la chapelle de Sainte-Marie de Constantinople, de droit patronat des seigneurs d'Aponte, placée dans le Vomère, près de l'lnfrascata. Le bon ermite accepta avec le plus grand plaisir cet hospice pour y fixer sa demeure »3• Nella città di Napoli egli visse per 33 anni in condizioni d'estrema povertà, riceven do in aiuto solamente delle elemosine. Eppure, nella capitale del Regno dei Bor boni egli trovò le condizioni favorevoli alla crescita interiore. Conobbe l'arciprete Tommaso de Mathia, il quale fu per lui un vero maestro spirituale e ascoltò con entusiasmo, prendendo personalmente degli appunti, i sermoni di sant'Alfonso Maria de Liguori. Pellissier, nonostante conducesse prevalentemente una vita riti rata e dedicata alla preghiera, si prodigò con tutte le sue forze al servizio dei poveri, condividendo con loro tutto ciò che possedeva e che gli permetteva di sopravvivere. Insegnò ai bambini poveri di Napoli; e nel 1764, durante una terribile epidemia che colpì gli abitanti della città, non esitò a prodigarsi in soccorso dei malati4• Il 2 1 ottobre 1 786, nella chiesa di San Giorgio a Cremano, mentre si trovava nel banco consueto, in adorazione dopo aver ricevuto l'Eucaristia, improvvisamente, durante la benedizione dei fedeli, si alzò in piedi esclamando: « Oh, Santo Sacra mento »; e subito dopo rese l'anima a Dio. Il 23 ottobre seguente fu seppellito all'interno della medesima chiesa; nella sua bara fu deposta un'ampolla di cristallo contenente una pergamena su cui era scritta la sua identità, con la precisazione « nazionalità francese ». Erano appena trascorsi due anni dalla sua morte, che la diocesi di Napoli dava inizio all'iter per il processo di beatificazione, purtroppo presto interrotto a causa dalla rivoluzione francese. Dal 4 luglio 1 96 1 , in seguito alla richiesta dei fedeli valdostani, le spoglie di Jean Antoine Pellissier riposano nella chiesa parrocchiale di Saint-Oyen. Nel 2003, la comunità parrocchiale e l'amministrazione comunale, con il sostegno delle mo- 3 P.- É . Due, Le clergé d'Aoste du XVIII' siècle, cit., p. 147. 4 S. DE R!ENZI, Napoli nell'anno 1764 ossia documenti della carestia e della epidemia chedesolarono Napoli nel 1764. Preceduti dalla storia di quelle sventure, Napoli 1 868. In questo studio l'autore narra le vicende di questa terribile epidemia che coinvolse J . - A . Pellissier, ma senza citarlo. 93
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