BASA
- 204 - « certa ad addossarsi alla rupe. Scendendo tra gli « scogli alla riva del Marmore se ne gode una ve– « duta stnpenda, e si puo notare che il ponte an– « tico era largo m. 5,80 (corne quelli di S. Martino « e S. Vincent); che nelle faccie esterne di tutti i « cunei e di tutti i massi stanno i lm_chi fatti vi « per l'entrat.a dei forbicioni o delle ulivelle; che « gli spalloni vi sono di disegnale altezza, assai « maggiore essendo quello di destra numerante ben « diciasette corsi di massi, mentre quello di sinistra « non ne conta che otto; che il <liametro della Ince « è di circa qnindici metri; che le curve vi sono « concentriche, e finalmente che l'arco è ri<lotto « a<l una sola zona verticale di cunei. Della rovina « del ponte danno gli scrittori locali mala voce « agli eserciti francese e piemontese guerreggianti « in val d'Aosta nel 1691, i qnali lo avrebbero mi– « nato: ma, a vero dirf', la ragione del 8110 sfa– « sciamento sta nella sua strutturn istessa, la quale « distinta vert.icalmente in nove zone (cinque di « cunei e quattro di emplecto11, come al ponte S. « Martino) senza legamenti che le congiungessero « ed incatenassero, si sconnesse ed apr1 in modo « tale che una sola zona di cunei vedesi tnttora « a luogo: ora egli è certo che l'effetto clella mina « non avrehl>e giammai lasciata intatt.a codesta « zona, abbattendo le altre otto che la stringevano, « e le erano contermini, e poi gli spalloni nulla « hanno sofferto : sicchè vedesi che la rovina fu « motivata da nna causa intrinseca, di mal intesa « costruzione, non già da scoppio o da cagione o ·« forza esteriore ». (Le Antichitù di Aostct).
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