BASA

orr. 18 = accordo con i va llesani , non sempre comodi con– finanti. Invero, rimane ad ogni momento che per la storia degli uomini , ha ragione il Comines : « Dieu n'a es lé auc1111e clwse en ce monde ny « hommes, ny bes/es a qui il 11'ail fai/ quelque « chose son con traire pour la lenir e11 crainle « et /111milité. ,. Erano rancidi rancori , antiche querele di feu– dalità, fatte inani dal vigore altiero dei pas tori di Ayas, di Valtournanche, di Valpelline, sostenuti dai loro Challant ed anche meglio d ai Savoia . Però si stava all'erta. A scansare altre molestie, si pensò che l'ac– cordo col Vall ese e la proclamazione di neutra– lità avrebbero posto argine alle eventuali scorrerie delle truppe belligeran ti, tanto più che la Fran– cia, avuto sentore di questa intenzi one, ci si mise di traverso, allega ndo certi tratt a li con il du ca Ludovico (2), i quali fin d' allora non aveva no sortito effetti, manifes tament e sentiti dagli aos tani . Con accorto ri giro, il « Conseil des Commis » (3) seppe destramente trova rci invece lo spunto per precisare i vincoli di lea lt à con Savoia ed i pri– vilegi di sovranità ri serva ti ai TRE STATI del Ducato ed inoltre il diritto alla dichiarazione di neutralità. Il Duca di Savoia , errabondo nel devastato do– minio, non er a più che un 'ombra su di un 'om– bra, ed i due prepotenti , cognato l' uno e zio l 'a l– tro, ne mungevano le terre per cavarne il soldo delle devastatrici masnade. Era d ' uopo che il du-

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