BASA

"'° 19 = cato di Aosta si trincerasse nella sua prerogativa sovrana. Il Consiglio dei commessi godeva fama di saviezza ; e già altra volta aveva fatto stare i potenti. La neutralità premuniva dalle manomissioni a pretesto di spedienti strategici dichiarati indi– spensabili or da Francia , or da Spagna e l'al– leanza avrebbe tenuto a segno i possibili sconfi– namenti vallesani. La neutralità evitava, tra l'al– tro la pressione elvetica, troppo attirata dal di – sordine dell'Europa occidentale per non tentare di trarne partito a spese della Savoia , del Vaud, di Ginevra . Serbando incolume il candor dei suoi monti, Aosta opponeva la sua integrità politica in difesa del principe, a baluardo della patria . Stampò , allora, sulle prime pagine della storia nazionale, la bella e cara orma del fraterno si– gillo . Veramente « AUGUSTA ». Intatt a protettrice, la Croce di Savoia sventolò sui culmini immacolati , tenuta salda dalla ine– sausta fedeltà di quelle milizie. E tale rimanga , perenne in segno di giuste vittorie ! Primo, unico simbolo. Ad ogni evento, attestazione della lealtà che ha fatto l'Italia . Ecco adunque il « Conseil des Commis » in trattative, da potenza a potenza (4) con il Cristia– nissimo che già tutt'intorno esorbitava ed aveva imposto sul Piemonte un suo luogotenente. Non potè rifiutarsi alla neutralità che gli Ao– stani, fedeli vassalli, vollero ratificata dal loro

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