BASA

::<n 179 V~ come mi venne fatto d i complierle leggendo documenti (1). La legislazione signorile, in un territorio che vive prevalent emente a diritto consuetudinario, non può esser e di certo molto cospicua , e di fatti nella Valle cl ' Aosta essa Jrn scarsa importanza , con· sistendo o in ordinanze penali (come i così detti statuti di Issogne (2) e in gran parte le carte di Tommaso I e Tommaso Il) o in franchige fiscali. Solo qu à e là è possibile trarre degli elementi ch e ci illuminino su qualche punto di diritto pri– vato, per quanto di sbi eco ed incidentalmente. Dobbiamo rilevare come in valle d'Aosta tutta la vita sia talment e impregnata di el ementi feu– dali , da travisare e assumere entro il diritto feudal e moltissimi istituti puramente privatistici , così da togliere l a possibilità allo studioso di di– stinguer e, ad es., fra contratti di diritto privato e contratti di diritto pubblico, fra locazioni civili ed investiture feudali. Per cui esula dal diritto feudal e valdostano qu alunque idea cli cessione di giurisdizione, anche minima . Di ciò ne abbia- (1) Le fonti da me usate, oltre ai documenti dei 1l'ionu· m enta I-listorice Patricc, C/wrlarwn I, II, sono: Due: Cartn– laire de l'éueché d'Aoste. Mi se. Stor. Jta l. xxvn (1884). - PI· VAN O : Le Carie del Grande e del Piccolo San Bernardo, in Bibl. Soc. Stor. Sub. xvu, Misce llanea Valdostana, Pin erolo, 1908. - BATTAGLI NO: Le Carie dell'Archivio dell'Ospedale Mauri ziano di Aosta fino Ili 1300 nella Miscellanea Valdost ana cit., che citero' con D. P. B. seguito dal numero dcl docu· mento. (2) D. n. cxxxI.

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