BASA
'°' 187 co\ deve trarre è che la rappresentanza e la tutela della donna appartiene al padre, al marito o al figlio, come si rileva da una donazione del 1181 (1). Questo risulta anche chiaramente dalle for– mule di conferma, ove la donna, quando è rap– presentata d al suo advocatus lo è per mezzo del marito o di un parente strettissimo (figlio, zio o fratello) (2). Non è possibile, invece, affermare che tale co– stumanza si sia mantenuta anche nel sec. XIII : gli avvocati di Alvia (1214), di Sibilla (1217), di Bensa da Gignod (1245) e di Nicoletta (1268) non ci appaiono esplicitamente detti parenti o meno delle attrici (3). È vero che ciò è conseguenza del fatto che nelle conferme - da cui si trassero le notizie pel secolo precedente - ora non ap– paiono più gli avvocati, ma è anche vero che non si può identificare plausibilmente alcuno dei con– fermanti con l'avvocato della attrice. E tanto più questa incertezza mi pare debba far propendere verso un esaurimento della tutela (1) P. XLVIII (5) (< Donalio11em facil domi11a Agncs in do– mum Sancii Bemardi monlis Jovis cl in servilorilms cius. Hoc esl quod Agnes donai predicle dom11i et servitoribus eius per manwn Willielmi (i/ii sui... ». (2) Il marito compare come advocalus della moglie dci. documenti: D. XLIII (1174), XLVI (1168), XLVlll (1167), B. I. (1180), P. X (1156), Xl (1166), XIV (1173), XXIV (1181 ), XXXII (1190), XLVIII (4) (1181 ), (15) (1177), (16) (1168), (30) (1183), (35) (1172), (40) (1168), ('11 ) 1168, (43) (1180); compare il figlio per la madre ved. nei doc.: P. XLVIII (4) (1181, (30) (1163); il fratello n el doc. XLVIII (48)?; lo zio per la nipote nel doc. P . XLVIII (16) (1168). (3) Compaiono nei doc. B. X. P. LXXII, P. cxxvn, B. xxxi. Académie - 13
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