BASA
La santa Sindone titolo nobiliare? Oppure semplicemente onorifico? (Relazione jatta alla Commissione del Congresso /ra i Cultori della S. Sindone in Torino). Gli Archivi di Stato sono per gli stud1osi una mm1ern ine– sauribile: quando meno tu lo pensi, trovi un nuovo filone, ricco ' ed inesplorato. Nel corso delle mie ricerche storiche, vidi per puro caso un volum.e contenente una specie di Inventario. Lo apro e leggo: « baillia contans a pierre magnin cler tramis a duoz chivaux en la valdouste pour devers monseigniour levesque et le priour de S. Ours pour emprompter finance ». Incuriosito vivamente, chiedo di vedere il volume ivi indi– cato. Mi vedo giungere tosto un vecchio, enorme volume di 230 fogli, 460 pagine, intitolato: « Computus viri nobilis et potentis Andree bellatruche the– saurarii sabaudie generalis, AJllno Domini MCCCLXXVII - MCCCLXXXII ». Brano i Conti di Cassa di Amedeo VI, detto il Conte Verde. Osservandone il conteinuto, mi accorgo che le Recepte, ossia le Entrate di Cass~ sono in basso latino, inframezzato con molte parole francesi « latinizzate ». Le Libr.ute . poi, cioè le Uscite di Cassa o pagamenti fatti, sono parimenti in basso latino; ma le porticole, cioè le pezze di appoggio o giustificazioni delle spese, sono in vecchio fran– cese, e spesso in puro patois savoiardo · (quasi simile al nostro patois Valdostano) quaJ.e lo si parlava e si scriveva allora alla Corte di Savoia, e quale noi Valdostani, dopo sei secol'i, lo parliamo ancora adesso, nell'Alta Valle di Aosta, da S.t Pierre a Courmayeur ed a La Thuile. Valga d'esempio la seguente frase, trascritta dai conti suddertti « baillia a lencoeura pour une
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