BASA

- 506 - il forte aquHato ed escucellato, parisie.nse o pellavillano, e cio secondo la diversa loro bontà. Sotto Amedeo VI, si chi'amo poi forte nero, o semplicemente forte. Generalmente pero due soli avevan,o co:rso regotare, e furono i f orii escucell.ati, cosi detti dallo scud:etto colla c 1 roce. (escucellum), ed i forti aqui– lati o speronati, perchè si c,oniarcmo dapprima con l'aquila a due teste, indi con una stella a foggia di stelletta di sperone: i primi stavano ai secondi corne 8 a 10. Nel 1340-42 si conio pure altro forte nero, detto redottese: esso aveva lo stesso va1o;re dei demari Parisïis. NeJ: 1349-50 Amedeo VI fece battere in Ciamberi i denari detti valpesi speronati, che credo essere simili ai doppi Pa– risiis di Filip.po di Valois del 1346. La metà del forte (di cui 16 formavano 1 grosso) si chiamo obolo bianco minuto, op– pure viennese escucellato o speronato, secondo la loro ap.par– tenenza: e dal 1359 fu chiamato puramente viennese. Nel 1356 fece battere il bfonchett.o (12 dei quali forma– rono il danaro grosso) e fu chiamato ora danaro bianco piccolo, ora Lausannesie, ora genevese, secondo la 1oro bontà, cioè se– oondo erano lavora.ti alla bontà dei danarï di Lnsanna o di Ginevra, e finalmente detti semplicemente bianchetti. Lo stesso Amedeo VI, nel 1369, ordino pure la batütura di pezzi da 3 viennesi: cosi pure conio la metà del vien.nese, che fu chi-amato anche pilla, o maglia vieninese. MONETE DI CONTO. Dai fin qui detto, si puo intuire quanto fosse difficile e quasi impossibile allo-ra tenere e chiudere i conti con monete tanto diverse e tanto variabili, tra luogo e luogo, tra zecca e zecca, e tra una battiturn e l'altra. Eppure v11a bas.e si doveva pure tr:ovare per le ~ontabilità. Ecco perchè si scelsero qualche monete, che furnno dette di Conta, perchè servivano di base per chiudere i conii. Forse tali monete che non variavan·o di prezzo e di stima, non erano neppure coniate. o rarissi– rnamente coniate, perchè avrebbero dovuto essere di oro o di argento fi.no: colla lega di 2 a 10 circa che ern per l'oro 24 caratti, e per l'argento l'oncia di fi.no: ma siccorrie l'oro e l'argento fi.no mancavano, cosi si coniarono sempre le monete di lega molto inferiore. Ecco perchè nelle tavole seguenti si troverà per ogni battitura il rapp.orto della l.ega usata col fi.no che si sarebbe dovuto usare, onde stabilire il prezzo del

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